Roma, Lande è libero: il pm chiede altri 4 anni

Roma, Lande è libero: il pm chiede altri 4 anni
di Adelaide Pierucci
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Settembre 2016, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 10:14

È tornato libero ad agosto dopo oltre cinque anni in carcere, ma il rischio di finire in cella incombe di nuovo. La procura ieri ha chiesto una seconda condanna, stavolta a quattro anni di carcere e per il reato di truffa, per Gianfranco Lande, il broker romano noto come il Madoff dei Parioli, accusato di aver ingannato fino al 2011 un migliaio di risparmiatori della Roma bene e una carrellata di vip facendo sparire oltre 170 milioni di euro. Un raggiro che gli era già costato già la condanna definitiva per associazione a delinquere a sette anni di carcere, di cui cinque anni e quattro appunto scontati. A rischio condanna insieme a Lande ormai libero, sbarbato ed elegante - una dozzina di imputati, per lo più suoi stretti collaboratori, accusati di truffa, abusivismo finanziario e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza (Consob).

IL RAGGIRO
Il pm Luca Tescaroli, titolare dei vari filoni d'inchiesta sulla colossale frode, ha chiesto la condanna a 3 anni mezzo di carcere anche Gian Piero Castellacci De Villanova e per Gabriele De Zorzi e pene minori, tra i tre anni e due mesi e un anno e quattro mesi per gli altri coimputati. «Lande - ha ricostruito il pm nella requisitoria - per anni ha prospettato investimenti con interessi ghiotti, ma poi, con l'incombere della crisi, nonostante le prime richieste di disinvestimento della clientela, ha continuato a rassicurare la massa di risparmiatori, prospettando per tutti un intervento delle banche finanziatrici». Alla fine, però, il raggiro è venuto a galla, il broker nella primavera del 2011 è stato arrestato, le sue società sono fallite a catena in modo dirompente e «i clienti si son visti defraudare di tutti i loro risparmi».
 
IL GIALLO
Intanto il collegio difensivo di Lande, composto dai penalisti Marco Lucentini e Federica Brancaccio, ha denunciato di aver subito venerdì notte un furto «certamente mirato» nello studio legale. Qualcuno infatti ha rubato solo gli hard disk e delle pen drive contenenti solo atti relativi al procedimento sul Madoff dei Parioli. Da qui la richiesta di far slittare l'arringa difensiva ad un'altra data, rispetto a quella fissata.