San Benedetto, chiesto il rinvio a giudizio
per Perazzoli: «Ma sarò prosciolto»

Paolo Perazzoli
di Franco Cameli
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Lunedì 30 Maggio 2016, 17:34
SAN BENEDETTO - Sprecoli in Regione, tra i 61 amministratori per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio cè anche Paolo Perazzoli, candidato sindaco del centrosinistra. E' vero che lo stesso Pm Ruggero Dicuonzo nella requisitoria di venerdì ha alleggerito il caso dei rimborsi ai gruppi consiliari, che riguarda 66 persone, perché fino al 2012 il sistema non permetteva di distinguere tra le spese istituzionali dei gruppi, quelle di partito e del singolo politico.

Ma in Riviera le reazioni dei politici non si sono fatte attendere, dato che Perazzoli punta alla carica di sindaco. Al veleno il commento di Luigi Cava, coordinatore delle liste del candidato sindaco di centrodestra Pasqualino Piunti. “La richiesta di rinvio a giudizio – tuona Cava – è l'atto propulsivo dell'azione penale, esercitato dal Pm allorquando ritenga di scartare l'ipotesi alternativa dell'archiviazione. Il Pm archivia nel caso in cui ritenga l'infondatezza della notizia di reato, poiché gli elementi acquisiti non siano idonei a sostenere l'accusa. In sintesi, dal momento della richiesta di rinvio a giudizio, si esce dalla fase investigativa per fare ingresso in quella processuale. Tant'è che nella prossima udienza preliminare, l'indagato assumerà la qualità di imputato. Noi siamo garantisti fino a quando non dovesse esserci una sentenza di condanna definitiva, ma l'immagine della città – conclude Cava - risulterebbe deturpata con un sindaco invischiato in faccende che hanno a che fare con le spese allegre fatte con soldi pubblici”. Il candidato di A Sinistra in Comune, Luca Spadoni, rivolge a Perazzoli una proposta alquanto provocatoria. “Quello che mi sento di chiedergli, da cittadino, è di impegnarsi fin d'ora – chiosa Spadoni - a non cumulare, se verrà eletto, lo stipendio di sindaco con il vitalizio regionale e a rinunciare ad una delle due indennità”. Severa l'analisi di Massimiliano Castagna, candidato sindaco della Lega Nord. “Se il Pm avesse ritenuto innocente Perazzoli – afferma Castagna - avrebbe archiviato il caso. La richiesta di rinvio a giudizio fa quantomeno presupporre che ci siano elementi che hanno indotto il Pm ad approfondire”. Il candidato di orgoglio Sambenedettese, Giorgio De Vecchis, è tollerante. “C'è un procedimento in corso, per cui non è il momento – interviene De Vecchis - di dare giudizi. Ci penserà la magistratura a dire se Perazzoli è colpevole o innocente. Ma da quello che apprendo non mi sembra un caso grave”.

La parola a Perazzoli. “Non ci sono novità – spiega Perazzoli - rispetto quello che già si sapeva. Il magistrato sta proseguendo gli interrogatori, a metà giugno ce ne sarà un altro e a luglio si esprimerà”. Di cosa è accusato? “Mi sono stati contestati – ancora il candidato del centrosinistra - poco più di mille euro di rimborsi. Mi vengono imputate due pranzi nel pesarese per una spesa di 300-400 euro ai quali non ho partecipato. Ad un pranzo c'erano dieci invitati a 15 euro a testa, ad una cena sei persone. Penso che nella rendicontazione si siano sbagliati a fotocopiare. Ci sono poi i rimborsi per il parcheggio Torricella di Ascoli. In questo caso è stato confuso il nome del parcheggio con un Comune in provincia di Taranto che, appunto, si chiama Torricella. Poi due abbonamenti alla rivista sindacale Prisma e alcune differenze nei conteggi chilometrici”. Come sta affrontando questa situazione? “Mi sento sereno, perché sono sicuro che sulla vicenda che mi riguarda ci sarà il non luogo a procedere”.







 
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