La corsa ai vaccini rischia di subire una battuta d’arresto. Se non verrà presto introdotta nuova linfa vitale con ulteriori forniture, a breve nel Viterbese non ci sarà più possibilità di prendere un appuntamento. Ieri, dopo che la Regione Lazio ha deciso di allargare ulteriormente la platea dei vaccinabili anche alla fascia d’età del biennio 1961-1960, il portale salutelazio.it è andato completamente in tilt. Compilando i campi con il codice fiscale e i numeri della tessera sanitaria, la schermata si bloccava sul messaggio: “Gentile utente, stai per accedere al sistema di prenotazione. Sarai servito in base alla priorità acquisita”. Peccato che fino al pomeriggio intorno alle 16 il sito è restato inchiodato qui. Poi, seppure a tratti, è ripartito. Meglio è andata per chi ha scaricato l’app salutelazio che invece non ha mai smesso di funzionare. Il risultato, comunque, era uno solo: unici posti disponibili quelli al centro diurno per anziani di Tarquinia dove viene somministrato Astrazeneca. Di Pfizer non c’è più traccia da una settimana, oramai. Ma anche le fiale anglo-svedesi iniziano a scarseggiare, considerando che sono esauriti gli appuntamenti alla parrocchia della Grotticella a Viterbo e nella sala Mice del centro commerciali Marcantoni di Civita Castellana.
Di fatto, in tutta la provincia resta un solo hub aperto alle nuove prenotazioni su 9: quello, appunto, di Tarquinia.
La curva, intanto, continua la sua lenta discesa iniziata da circa una settimana: sono 38 gli ultimi casi scoperti dalla Asl, dei quali 7 riguardano minori (il più piccolo nato nel 2015, il più grande nel 2006). Sono invece quasi il doppio i negativizzati: 68. Ieri è stata registrata anche la 407esima vittima del Covid: si tratta di una 92enne di Vetralla.