Omicidio Fontanella del Suffragio, Pavani incapace di intedere e volere

Il Tribunale di Viterbo
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 13 Febbraio 2019, 07:50
Incapace di intendere e volere e socialmente pericoloso. Le parole finali sul processo per omicidio a carico di Stefano Pavani potrebbe averle già scritte la psichiatria Cristiana Morera che ha svolto la perizia sul 31enne viterbese. 
Pavani da fine maggio è rinchiuso nel carcere di Mammagialla per aver ucciso Daniele Barchi, 42enne originario del Salernitano. 

La notte tra il 20 e 21 maggio nel piccolo appartamento di via Fontanella del Suffragio a Viterbo, Pavani avrebbe, senza un motivo apparente, colpito ripetutamente al volto Barchi, per poi ferirlo con un coltello, un forchettone da cucina e una bottiglia di vetro. Una pestaggio violento e atroce che ha procurato la morte. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Pavani, in quel periodo senza una fissa dimora, era stato ospitato proprio da Barchi. 

Stamattina in Tribunale inizierà il processo a suo carico. L’avvocato Luca Paoletti, che lo difende, ha chiesto un giudizio abbreviato. Il processo però potrebbe non decollare. Le parole della psichiatra potrebbe far finire il procedimento ancor prima di iniziare.
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