La movida notturna sul litorale montaltese ha di nuovo lasciato il segno. Ogni domenica mattina d’estate si contano i danni alle strutture pubbliche e private, dopo la notte brava di migliaia di ragazzini che trascorrono le serate al lido. I danneggiamenti nello scorso weekend riguardano i bagni pubblici di via Arbea adiacenti le giostre, oltre che a beni privati. Un esercito di giovani, di un’età tra i 14 e i 25 anni, provenienti dall’hinterland della Tuscia, di Orvieto, di Terni e Roma, che il sabato sera si riversa sulla costa fino al mattino.
Complice delle bravate l’abuso di alcol, che sembra essere il principale responsabile dei comportamenti di inciviltà e mancato rispetto per l’ambiente. Ma la responsabilità è anche di quei gestori di locali notturni che vendono e somministrano l’alcol ai minorenni. Sabato sera, dopo la mezzanotte, c’era la fila per acquistare il drink a base di vodka e l’aggiunta di Red Bull. Un mix perfetto per sballarsi ma rimanere attivi fino a notte tarda. Sempre in voga gli shottini: mini drink molto alcolici da bere tutto in un fiato; una consumazione lampo, una dopo l’altra. Ma quali sono le varie responsabilità sulla vendita e la somministrazione di bevande alcoliche ai minori? I provvedimenti riguardano due aspetti: quello penale e quello amministrativo.
Per quegli esercenti il reato penale scatta se il minorenne ha meno di 16 anni; invece, se ne ha 16 o 17, è prevista una sanzione amministrativa.
Un serata di divertimento che si può facilmente trasformare in atti di vandalismo: dall’una di notte fino all’alba è infatti la fascia oraria più attenzionata dalle forze dell’ordine presenti sul posto per monitorare la forte affluenza e intervenire tempestivamente. Almeno quattro le pattuglie tra carabinieri e polizia che in questo weekend hanno effettuato diversi posti di controllo all’entrata di Marina di Montalto. Per contrastare il degrado urbano, oltre all'ordinanza già in atto sulla vendita e somministrazione di bevande, tra le misure che il comune di Montalto sembra voler attuare c'è l'introduzione del “Daspo urbano”, come già applicato dalla vicina Tarquinia. Ovvero una misura a tutela del decoro della cittadina prevedendo l’allontanamento dai luoghi urbani del soggetto che mette in atto una condotta molesta.