Caldo e paura del Covid, l'estate difficile degli anziani in città. I centri sociali si attrezzano con serate all'aperto

Caldo e paura del Covid, l'estate difficile degli anziani in città. I centri sociali si attrezzano con serate all'aperto
di Simone Lupino
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Mercoledì 27 Luglio 2022, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 22:46

Per gli anziani di Viterbo un’estate condizionata dal caldo e dal timore di restare contagiati. E’ quanto si registra presso i centri sociali polivalenti della città, da sempre punto di aggregazione e svago, ma anche il luogo dove emergono i bisogni e le esigenze della popolazione più fragile.

“Sia per le temperature molto elevate che per la paura del Covid la presenza delle persone è molto più rarefatta in questo periodo”, dice dalla struttura storica del Pilastro il presidente Luciano Barozzi. “Nel momento in cui abbiamo riaperto ci siamo trovati purtroppo con una moltitudine di persone non c’era più o che nel frattempo era divenuta inabile. Già questo ha causato una diminuzione dell’utenza. A ciò si somma la preoccupazione per chi ha una certa età a frequentare un luogo pubblico chiuso. Nonostante il forte desiderio di socializzare e tutte le precauzioni adottate (distanziamento, mascherine, sanificazione) ci si sente frenati”. Meglio puntare su iniziative all’aperto. “Per il 4 agosto abbiamo organizzato una pomeriggio in giardino con merenda a base di cocomero, il’11 agosto invece una cena sotto le stelle”.

I frequentatori del centro di Santa Barbara passano i pomeriggi d'estate tra una partita a burraco e una a briscola. Il presidente da poco eletto è Carmine Rosiello: “Non abbiamo uno spazio all’aperto, ma i locali sono grandi. E abbiamo l’aria condizionata, rigorosamente al minimo perché a qualcuno può dare fastidio”. C’è anche un angolo bar, con bibite e acqua fresca. Il centro è parte attiva della vita del quartiere.

Il 17 giugno per la processione della patrona gli iscritti hanno preparato gli addobbi per il percorso. Ma iniziative sono in fase di studio anche per il trasporto della minimacchina.

L’afa si fa sentire anche in alto: “Mai sentito così tanto caldo a San Martino come quest’anno”, spiega Maria Santa Stefanoni dal centro polivalente che si trova a due passi dalla porta di ingresso del borgo. “Fino a giugno giocavamo a carte fuori, ma adesso è impossibile”. All’interno invece c’è l’aria condizionata: “Chi viene si trova bene anche per questo. I tesserati sono circa 120, ma molti stanno a casa per paura del Covid. Invece per le iniziative all’aperto la risposta è alta". Anche a San Martino il centro polivalente può contare su un giardino, reso funzionale con fondi regionali. "Venerdì prossimo, ad esempio, si svolgerà un apericena e ci sono già 40 prenotazioni".  Per chi ama i viaggi, all’ingresso del centro ci sono i depliant di alcuni tour operator. Propongono una giornata a Castelluccio di Norcia, la settimana in Abruzzo “tra borghi, laghi e grotte”, il tour della Valtellina: “Ma si segnano in pochi, la situazione economica è difficile un po’ per tutti”, spiega il presidente Colombo Bastianelli. Covid permettendo, la speranza è che ripartano al più presto i soggiorni estivi e invernali del Comune. “I nostri anziani, inoltre, poi persone che hanno molto bisogno di essere rassicurate e ascoltate, sarebbe utile studiare anche un servizio di ascolto”, conclude Bastianelli.

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