Roma, Tiberis quasi vuota. «Portatevi acqua e viveri... qui si muore per il caldo»

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di Laura Bogliolo (video Paolo Caprioli/Toiati)
Per sconfiggere il caldo asfissiante, c'è la corsa verso gli spruzzi di acqua in azione ogni 15 minuti. «Guai a sbagliare i tempi.... dall'ombrellone si deve correre per beccare la coincidenza....». Anche quest'anno nessuna piscina, solo 4 docce e due fontanelle. Indossate il costume, perché neanche gli spogliatoi ci sono e se volete usare i due campi di beach volley, non dimenticate il pallone: nessuno ve lo fornirà.

Niente panini, l'area ristoro è ancora non attiva, solo due distributori automatici, ma questa mattina, nel primo giorno di apertura di Tiberis, uno era già non funzionante. 

Il Campidoglio ci riprova con la spiaggia sul Tevere, sotto ponte Marconi. Alle 11.30 una trentina erano passati per Tiberis, ma molti dopo un po' erano andati via: «Troppo caldo». All'entrata viene misurata la febbre, si lascia il nominativo e un contatto così come prevedono le norme per contrastare il coronavirus.

A proposito. Gli ombrelloni sono distanziati secondo le nuove regole? Alcuni no, sono troppo vicini, ma assicurano che entro domani mattina verranno sistemati. Ma è sufficiente anche un solo lettino troppo vicino per non assicurare la sicurezza necessaria a limitare l'eventuale contagio. Ed è proprio sulla distanza di sicurezza che alcuni romani esprimono dubbi. 

«A Ostia la distanza è di almeno cinque metri, qui in alcuni casi si sta troppo vicini, fortunatamente c'è poca gente quindi si possono scegliere gli ombrelloni più lontani» racconta un ospite.

Toilette pulitissime (c'è addirittura una lozione per il corpo), qualche lamentela sulla mancanza di informazioni: “Sul web non si dice che il lunedì è chiuso e che entro le 19 si deve andare via” racconta uno degli ospiti.