Toti: «No a Berlusconi candidato alle primarie. Si renda conto che è finita un'epoca»

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“Se ci sono saranno le primarie per scegliere il segretario di Forza Italia io mi candido certamente. Con le mie idee, con le mie cose”. Lo dice a Rai Radio1, ospite della trasmissione 'Un Giorno da Pecora', il presidente della Liguria, Giovanni Toti. Se questo avvenisse, preferirebbe assumere il ruolo di segretario o di capo politico di Forza Italia? “Segretario mi piace, è sul nome di Fi che ragionerei. D'altra parte già Berlusconi voleva cambiarlo”. Terrebbe comunque la parola Italia nel nome? “E' un po' inflazionata ma molto bella”. In queste primarie aperte dovrebbe partecipare anche Berlusconi? “In tutta franchezza - ha detto Toti a Rai Radio1 - penso che il presidente Berlusconi abbia un ruolo, uno status, uno standing diverso dal candidato alle primarie. Io ho sempre detto che lui è il fondatore del c.destra”. Da quanto non sente Berlusconi? “Da qualche settimana, da quando fu ricoverato in ospedale. Prima delle elezioni”.

Secondo lei il Cavaliere teme che lei lasci FI? “Non lo so, ma non è questo il tema. Il rapporto umano con Berlusconi resta un rapporto profondo. Oggi però – ha proseguito Toti a Un Giorno da Pecora – deve rendersi conto che un'epoca è finita, col voto del marzo scorso, con la globalizzazione e la crisi che ha colpito il paese”. Berlusconi ha concluso anche la sua parabola politica? “Io credo che Berlusconi, dopo tutto quello che ha fatto nella vita, oggi deve cominciare a pensare a come lascerà il suo partito a questo paese, come fanno tutti i grandi statisti”. In che modo? “C'è bisogno di costruire un percorso che dia legittimità ad una classe dipendente”. Mara Carfagna le piacerebbe come successore del Cavaliere? “Ha fatto gavetta politica, ha tutte le caratteristiche per giocarsi le sue chance”.