Sant'Antioco da vedere, scoprire e gustare. Le 3 esperienze da non perdere in una vacanza sull'isola sarda

Natura, spiagge, archeologia e ottima cucina a km zero fanno di Sant’Antioco (definita “un museo a cielo aperto”) una meta molto richiesta anche per il mese di settembre

Sant'Antioco Murales
di Maria Serena Patriarca
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Lunedì 22 Agosto 2022, 14:15 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 03:58

Avete mai pensato ad una vacanza su un’isola nell’isola? Oggi facciamo rotta su Sant’Antioco, l’isola di origine vulcanica a sud ovest della Sardegna, collegata a questa regione da un istmo di terra percorribile in auto, e per questo facilmente raggiungibile anche da chi non ama spostarsi via mare. Natura, spiagge, archeologia e ottima cucina a km zero fanno di Sant’Antioco (definita “un museo a cielo aperto”) una meta molto richiesta anche per il mese di settembre, dove gli intensi flussi turistici dei “vacanzieri” di agosto si placano, e si può godere al meglio dell’isola, delle sue atmosfere selvagge e dei suoi silenzi.

Sant'Antioco, non solo mare, ma anche un'immersione di arte, cultura e mistero

 

Il mare di Sant’Antioco, non c’è dubbio, è di quelli che si potrebbero definire “da cartolina”. Ma le settimane di fine estate, dove il caldo si fa meno intenso, sono ideali anche per scoprire l’Isola nel suo interno, per ammirare il suo lato più ancestrale e misterioso, attraverso necropoli, abitazione ipogee, siti nuragici di possente bellezza, alcuni da raggiungere con meravigliosi trekking nella natura, avvolti dagli aromi della macchia mediterranea. La sera, una passeggiata sul lungomare del paese di Sant’Antioco, o fra le strade della parte moderna della città (con coloratissimi murales), oppure tra i vicoli bianchi e i negozietti di artigianato del borgo di Calasetta, renderà ancora più piacevole il vostro soggiorno.

street art a Sant'Antioco

1. Tuffarsi nella piccola Tahiti del Mediterraneo, o scoprire le terme marine 

Le spiagge del Sud di Sant’Antioco sono certamente quelle che mantengono un fascino più “sauvage” rispetto alla bellissima, ma molto turistica, Spiaggia Grande a Calasetta. Consigliamo di immergersi nelle acque cristalline di Coaquaddus, un vero angolo che evoca la Polinesia o i Caraibi, dove la sabbia bianca crea un effetto piscina naturale in una baia da sogno. Molto suggestiva anche la piccola cala di Portixeddu Acuau, con le antiche vasche sottomarine, ultimo ricordo delle terme romane, e le sue rocce dal color rosa intenso. La spiaggia
Maladroxia, incorniciata da un piccolo delizioso villaggio stile isola greca, è famosa per le acque con piccoli gettiti di acqua termale, fenomeno collegabile alla natura vulcanica dell’isola. Ma le “terme in mare” si possono sperimentare anche in alcuni punti della meravigliosa Cala Lunga. Fra le calette più panoramiche non dimenticate di fare un salto a Cala Sapone, ideale per le famiglie con bambini.

Coaquaddus

2. Echi di mondi lontani e arcani: piccola Atlantide del Mediterraneo

Secondo antiche leggende, il misterioso continente di Atlantide potrebbe essere coinciso anche con le terre sarde. E in effetti, se vi avventurate all’interno dell’isola alla scoperta della Tomba dei Giganti di Sa Corona de Su Crabi e del vicino laghetto nuragico (con relativo Pozzo Sacro) di Grutti ‘e Acqua (risalente al 3500 a.C. circa), vi sentirete immersi in un paesaggio quasi “atlantideo”, pregno di mistero e sacralità. Se invece volete fare una full immersion di archeologia senza allontanarvi dalla cittadina di Sant’Antioco non perdete il Parco Storico Archeologico, con la suggestiva necropoli di punica memoria e il villaggio ipogeo (www.parcostoricoarcheologicosantantioco.it). Il Villaggio, in particolare, era abitato dai cosiddetti Gruttiaios, gli emarginati della società, i “reietti” che qui alloggiarono fino al 1960 (in qualche caso fino al 1985), dipingendo di calce bianca queste grotte, sede in antichità di una necropoli.

Molto evocativo anche il sito del Tophet, che affaccia sul mare e dove, secondo l’usanza fenicia, venivano sepolti in urne di terracotta i bambini morti in tenera età (prima del rito di iniziazione) o mai nati. Non lasciate Sant’Antioco, infine, senza una visita alle meravigliose catacombe (fusione di arte antica e medievale) dove visse il Santo (e guaritore) omonimo, che ha dato il nome all’isola ed è patrono della Sardegna.

3. Viaggiare nei sapori: non solo fregula e malloreddus, ma anche salsiccia al mirto e formaggio d'asina, fino al trendyssimo "aperipesce"

 

Una vacanza a Sant’Antioco è anche l’occasione per fare una full immersion nei sapori locali: frutta e verdura fanno di quest’isola un eden naturale, e i piatti tipici sardi, come fregola e malloreddus, non mancano mai nei ristoranti tipici. Le donne del luogo preparano con cura su Pani cu Tamatiga e su Pani cu Cipuda, ovvero la focaccia con il pomodoro e la focaccia con la salsiccia. Senza dimenticare la salsiccia aromatizzata al mirto (con il mirto artigianale realizzato con le bacche del luogo), il caratteristico formaggio d’asino (ideale anche per gli intolleranti al lattosio) e il liquore al finocchietto selvatico, ottimo digestivo naturale a fine pasto. E per gli amanti della pizza c'è solo l'imbarazzo della scelta. Noi consigliamo naturalmente la pizza sarda, con pecorino e salsiccia. Anche il pesce abbonda, e l'ultima moda in voga fra i giovani è l' "aperipesce" al tramonto, a base di fritto di calamari e gamberi e birra.

Salsiccia al mirto
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