Papa Francesco: «Tutte le guerre sono crimini contro l'umanità». Appello a 100 giorni dal pogrom antisemita di Hamas (che non cita)

Papa Francesco: «Tutte le guerre sono crimini contro l'umanità». Appello a 100 giorni dal pogrom antisemita di Hamas (che non cita)
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Domenica 14 Gennaio 2024, 14:06

«La guerra è un crimine contro l'umanità, bisogna educare alla pace». Papa Francesco a cento giorni dal pogrom antisemita di Hamas che ha provocato i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, chiede di far tacere le armi in Palestina, Ucraina e Israele. Si tratta di un appello contro la guerra ritenuta di per sè insensata e immorale. Il Papa contrariamente a quanto aveva fatto nel lungo discorso al corpo diplomatico all'inizio della settimana scorsa, non menziona mai il momento scatenante in cui il terrorismo di Hamas e della jihad islamica ha progettato il modo di minare la sicurezza dello stato israeliano e la sua essenza più profonda, sferrando il più feroce attacco antisemita dai tempi della seconda guerra mondiale. «I popoli hanno bisogno di pace, il mondo ha bisogno di pace» ha aggiunto Francesco affacciato dalla finestra del palazzo apostolico per l'Angelus. 

Papa Francesco: la guerra mondiale incombe, «immorale detenere armi nucleari». Il discorso choc a 184 ambasciatori

«All'inizio dell'anno - ha osservato il Papa - ci siamo scambiati auguri di pace, ma le armi hanno continuato ad uccidere e distruggere.

Preghiamo affinché quanti hanno potere su questi conflitti riflettano sul fatto che la guerra non è la via per risolverli perché semina morte tra i civili e distrugge città e infrastrutture. In altre parole, oggi la guerra è in se stessa un crimine contro l'umanità. I popoli hanno bisogno di pace, il mondo ha bisogno di pace». Bergoglio ha quindi citato le parole del vicario della Custodia di Terra Santa padre Ibrahim Faltas: «Lui parlava di educare alla pace, si vede che nell'umanità intera non siamo con una educazione tale che fermi ogni guerra».

I cristiani crollano in Palestina (per effetto del radicalismo islamico) ma crescono in Israele, i dati dell'Istituto di Statistica

© RIPRODUZIONE RISERVATA