Rapinato, rapito e beffato dalla giustizia dopo 15 anni: reati prescritti e lui è troppo anziano per ricominciare

Il tribunale penale di Perugia
di Egle Priolo
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Martedì 18 Ottobre 2022, 09:10

PERUGIA - Era già anziano quando, nel 2007, venne rapinato nella propria casa e pure rapito per 16 ore e portato su un furgone da Spello a Udine.

E ora, dopo 15 anni, è solo certo che non avrà più giustizia. Curato e assistito in una casa di riposo, ormai magari non ricorderà nemmeno più cosa gli sia successo tra il 15 e il 16 febbraio di quell'anno, ma una giustizia lumaca – tra continui cambi di giudici e rinvii – ieri ha deciso così: il processo per sequestro di persona si chiude per prescrizione, mentre l'accusa di rapina finisce con un'assoluzione per insufficienza di prove. Questa la sentenza firmata dal collegio presieduto da Carla Giangamboni nei confronti di un 43enne di origini polacche accusato – insieme a persone mai identificate – di aver rubato all'anziano, nel suo appartamento, la fede, un orologio e i 170 euro contenuti nel suo portafoglio.

E di averlo preso a calci e pugni, fino a immobilizzarlo legandogli mani e piedi, per «caricarlo di peso nel vano di un furgone» e «trattenerlo contro la sua volontà per oltre 16 ore». Un incubo che per l'uomo, liberato a Gonars, in provincia di Udine e trovato pieno di lividi dalla polizia, sembrava finito con la denuncia alla banda. Eppure lui quell'uomo polacco, difeso dagli avvocati Nicodemo Gentile e Alessia Modesti, non lo riconobbe mai come un membro della violenta banda e adesso non si saprà mai chi lo rapì. Dopo 15 anni dai fatti e nove dall'inizio del processo, con il rinvio a giudizio datato addirittura 2013. Più lumaca di così.

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