Perugia, spara alla sorella: «Voleva ucciderla, potrebbe rifarlo»

Il cortile della casa dove è avvenuta la sparatoria
di Egle Priolo
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 17:40
PERUGIA - Ha sparato alla sorella e sta in carcere perché il timore è che possa rifarlo. Lo spiega il giudice Paolo Mariotti che ha firmato l’ordinanza di convalida dell’arresto e di applicazione di misura cautelare in carcere per Danilo Baldini, l’imprenditore accusato di tentato omicidio aggravato della sorella Cristina e de suo fidanzato Diego De Luca, provocate sparando con un fucile dal terrazzo della loro abitazione a San Valentino della collina.
Baldini è rinchiuso in una cella del carcere di Spoleto dal 16 gennaio, quando alla fine di una lite - in cui era stata prima ferita con un’arma da taglio la sua compagna Emanuela De Angelis - ha fatto fuoco con un fucile da caccia regolarmente detenuto in casa contro l’altra «fazione» in cui sarebbe divisa la sua famiglia. È lo stesso giudice a sottolinearlo, raccontando di una vera e propria faida familiare. I cui motivi, secondo i carabinieri che stanno indagando, avrebbero a che fare con la droga. Con la scoperta della dipendenza di un parente che potrebbe aver compromesso i rapporti tra i fratelli e scatenato la violentissima lite.

«Sussiste il concreto e attuale pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie - scrive il gip -, ovvero di gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale». Il giudice, infatti, dopo le prime indagini dei carabinieri coordinate dal pm Patrizia Mattei della procura di Spoleto diretta da Alessandro Cannevale, spiega come Danilo avesse «liti frequenti e accese» con la sorella Cristina che abita nello stesso stabile. E Baldini «si trova inserito - ha scritto il giudice - in un contesto tale da rendere probabile il ripetersi di episodi analoghi a quello contestato».
Baldini davanti al giudice, assistito dagli avvocati Mirco Ricci e Gaetano Figoli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E non avrebbe spiegato molto dei motivi del suo gesto. Ma durante l’udienza di convalida ha chiesto della sorella. «Come sta Cristina? Ditemi che sta bene…». Queste, le sue uniche parole durante quell’incontro.
Intanto la sorella Cristina, 33 anni, colpita con i pallini del fucile Benelli calibro 12 su tutto il colpo, in particolare su volto e torace, dopo essere stata operata d’urgenza, è ancora ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale Santa Maria della misericordia. è qui che è stata portata d’urgenza dopo che il fratello ha esploso quei tre colpi dal terrazzo dell’abitazione di famiglia. Lei e il fidanzato Diego stavano quasi scappando da quella casa dopo, appunto, che l’uomo avrebbe colpito la fidanzata di Baldini con un coltello alla fronte, procurandole lievi ferite. Quasi due prede in fuga, mentre la furia di Baldini si sfogava da quel balcone, da cui ha colpito alla coscia anche il cognato.

E l’imprenditore ha sparato per uccidere. Ne è convinto il giudice che, sempre nell’ordinanza, sottolinea come Cristina sia stata colpita «in zone potenzialmente letali (viso, collo), da un’arma dalle elevatissime potenzialità lesive, da una distanza non elevata (da circa 10 metri); inoltre l’arrestato ha regolarmente denunciato le armi ed è titolare di licenza di caccia sportiva».
Ma cosa può aver scatenato questa furia? C’è qualcosa che possa giustificare questa rabbia e questa violenza?
Sicuramente qualcosa di molto grave, con le indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Todi agli ordini del maggiore Luigi Salvati Tanagro, al lavoro su questa vera e propria faida tra fazioni della stessa famiglia.
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