Pd, a Perugia carte bollate per il commissariamento del partito. Oggi parla la Ferdinandi

A Foligno, stallo centrosinistra. Il sindaco Zuccarini con una lista che porta il suo nome. A Spello c'èTili per il centrodestra

Il sindacdo di Foligno Stefano Zuccarini
di Luca Benedetti e Giovanni Camirri
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 10:10

Oggi Vittoria Ferdinandi dirà se il matrimonio con Patto Avanti la convince. Incontro a palazzo Cesaroni con il campo largo del centrosinistra e poi conferenza stampa insolita: tra le fontane di piazza Italia. Appuntamento a mezzogiorno. Tutti gli indizi portano, da giorni, all’intesa. Ci saranno o no quelli del Psi a portare il velo? Loro hanno messo per lunedì il vertice interno che dovrà scogliere ogni dubbio sull’intesa. I dubbi sono sul metodo, più che sul nome, ma qualche frizione resta.
È, invece, incandescente la situazione dentro al Pd perugino. I contrari al commissariamento dopo le dimissioni del segretario Sauro Cristofani sono pronti a far partire tutti i ricorsi alle commissioni di garanzia possibili: nazionale, regionale e provinciale. Il motivo? Semplice: la scelta del segretario regionale Tommaso Bori di commissariare i dem scegliendo Sarah Bistocch come commissario, viene ritenuta una forzatura perché sarebbe toccato al livello provinciale intervenire. Una mossa forte mentre gli sherpa lavorano per trovare un’intesa prima dell’assemblea di martedì, annunciata all’ok korral. Ai contras piacerebbe così: una gestione collegiale del partito con tutte le anime rappresentate per gestire anche la fase elettorale. E soprattutto la formazione della lista. Solo su un punto, al momento, Boriani e opposizione sono d’accordo: tenere fuori dalle beghe interne le candidatura della Ferdinandi che piace a tutte e due le anime del partito e che resta indigesta a chi è vicino all’ex segretario Sauro Crisfofani che ha lavorato per mesi a un accordo con i centristi di Progetto Perugia che, alla fine, sono rimasti nel centrodestra e sosterranno la candidatura di Margherita Scoccia (FdI).
QUI FOLIGNO
La coalizione di centrosinistra cerca un candidato alla carica di primo cittadino a Foligno. L’ipotesi Marco Mariani lanciata dal Pd, tra pregiudiziali e distinguo da un lato e sostegno dall’altro, è in una fase di stallo. Martedì il Pd folignate, nella sede di via Mazzini, ha dato corpo ad un confronto, col segretario regionale Tommaso Bori, ed è in vista un altro summit, stavolta di coalizione col coinvolgimento dei livelli regionali per cercare un punto di svolta possibile.
Se l’ipotesi Marco Mariani dovesse naufragare Patto Avanti dovrebbe ragionare sull’individuazione di un’altra candidatura. Restano in piedi i nomi di Andrea Luccioli e Diego Mattioli. Il centrodestra punta sulla ricandidatura di Stefano Zuccarini. Si parla, tra le varie ipotesi, anche della creazione di una lista civica del sindaco per dare più forza a chi ha governato la città dal 2019.
QUI SPELLO
La prima candidatura a essere ufficializzata è quella di Simone Tili, 48 anni ingegnere civile, espressione del civismo spellano che rappresenterà la coalizione di Progetto Spello alle prossime elezioni amministrative. «Si tratta di una scelta condivisa – spiegano da Progetto Spello - da tutta la coalizione composta dai partiti di centrodestra e dalle forze civiche moderate e riformiste».
IN REGIONE
Intanto da segnalare le parole di Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, a “L’Attimo Fuggente” su Radio Giornale Radio: «Dopo Solinas in Sardegna, Meloni farà fuori anche Bardi dalla Basilicata? Bardi ha fatto molto bene, sarà lui il candidato, c’è già consenso su questo.

Non ci saranno ulteriori tensioni, così come non ce ne saranno in Abruzzo e in Piemonte, dove Marsilio e Cirio hanno operato bene. In Umbria la Lega ritiene correttamente che il proprio presidente vada riconfermato. Saranno delusi gli uccellacci del malaugurio che vogliono un centrodestra in crisi».

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