Ternana, stadio-Clinica: il parere della Regione congela il progetto

Ternana, stadio-Clinica: il parere della Regione congela il progetto
di Sergio Capotosti
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Martedì 1 Novembre 2022, 08:59

TERNI Giuridicamente impossibile, ma politicamente fattibile. Sembra uno scioglilingua, ma è in estrema sintesi il parere dell'ex ministro della Sanità, Renato Balduzzi, in riferimento al progetto Stadio-Clinica proposto dalla Ternana alla Regione. Parere datato Alessandria 19 ottobre 2022 che viene reso pubblico alla vigilia dell'incontro clou del 3 novembre, in occasione del quale Palazzo Donini dovrà dire sì o no alla proposta di patron Bandecchi. Dopo trenta pagine di analisi normative e premesse, al punto 8 del documento che Il Messaggero ha letto il professor Balduzzi individua tre possibili strade che la Regione può prendere. Motivare in sede di conferenza di servizi l'impossibilità giuridica di procedere secondo il percorso proposto dal proponente privato e recepito dal Comune di Terni, facendo eventualmente salva, nei termini sopra indicati, la sola autorizzazione alla realizzazione della struttura sanitaria, si legge nel documento. Il riferimento punta al cuore del progetto della Ternana, ovvero l'accreditamento della clinica convenzionata che deve essere garantito dalla Regione per coprire l'operazione finanziaria di realizzazione di un bene pubblico, in questo caso il nuovo stadio Liberati. L'autorizzazione alla costruzione, l'autorizzazione all'esercizio, l'accreditamento istituzionale, l'accordo contrattuale, sono le fasi che il professor Balduzzi ricorda per spiegare come avviene un accreditamento di una struttura sanitaria. Tradotto, prima Bandecchi deve costruire la clinica, poi si può avviare il percorso di accreditamento, e non viceversa.
LE MOSSE DA FARE
Malgrado il parere di Balduzzi rimetta tutto in discussione, la partita resta apertissima in particolare sul piano politico con la Regione chiamata comunque a fare delle scelte. Avviare, all'interno della discussione in corso sul nuovo Piano sociosanitario regionale, una ricognizione delle esigenze della programmazione sanitaria nell'area della Provincia di Terni, dalla quale - si legge ancora nel parere - potrebbe emergere uno spazio per l'Azienda unità sanitaria locale nel senso dell'attivazione di una chiamata di disponibilità di soggetti privati, anche non profit. In sostanza, le soluzioni per il riequilibrio sanitario regionale delle cliniche privati, oggi tutte su Perugia, ci sono, e passano per il coinvolgimento della Asl Umbria 2. In che modo? Il professor Balduzzi lo spiega nella terza soluzione. Valutare la praticabilità di una sperimentazione gestionale. Quale? Quella citata nel documento che si riferisce a un precedente già adottato in Umbria. Ricorrere all'istituto delle sperimentazioni gestionali, alla luce dell'esperienza umbra costituita dalla riabilitazione funzionale posta in essere attraverso l'Istituto Prosperius Tiberino (con sede a Umbertide, ndr). Insomma, un modello da seguire c'è, ma resta da capire se questa sia la strada che vuole intraprendere patron Bandecchi per portare avanti il progetto. Di sicuro se ne parlerà il 3 novembre in maniera decisa e decisiva.
 

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