Petrux, il re del deserto
non si ferma ed è pronto
ad accettare nuove sfide

Petrux, il re del deserto non si ferma ed è pronto ad accettare nuove sfide
di Riccardo Marcelli
3 Minuti di Lettura
Sabato 15 Gennaio 2022, 09:42

TERNI Obiettivo centrato. Danilo Petrucci ha portato a termine la prima Parigi-Dakar. Lo ha fatto conquistando una vittoria e diventando il primo pilota ad essersi aggiudicato una vittoria sia nella MotoGp che nel rally. C’è riuscito regalando e regalandosi tante emozioni. E questa è la chiava di volta di due settimane di corsa. Una corsa spettacolare. Già perché le gesta di Petrux hanno riacceso l’interesse verso una corsa che almeno in Italia sembrava aver perso il suo appeal. Perché in ogni storia che si comanda ci vuole è l’eroe che nel bene e nel male attira su di sé l’attenzione: «Abbiamo emozionato tante persone», afferma Danilo Petrucci che, una volta ritornato a casa, si concederà un periodo di riposo. Anche perché comunque vada dovrà sostenere un po’ di convalescenza. Nonostante ciò è pronto a raccogliere nuove sfide che presto saranno svelate. Tanto per cominciare il centauro ternano si è presentato alla partenza con una frattura all’astragalo della caviglia causata da una caduta durante l’allenamento. Petrucci poi ha rischiato di non iniziare la corsa a causa della positività al Covid. C’è voluto un tampone molecolare a poche ore dalla partenza per decretarne l’ok. Sarà stata l’euforia per la corsa, sta di fatto che il pilota ottiene nelle prima tappa un’incredibile 13esimo posto. Qualcuno commenta che si tratta della fortuna del principiante perché il giorno dopo è costretto allo stop a causa di un fusibile. Praticamente finisce fuori dalla classifica generale, anche se potrà continuare a lottare per le corse giornaliere. Nella circostanza riesce a perdere il satellitare e il passaporto, con la moto che viene trasportata dall’elicottero. La quarta tappa rappresenta la chiave di volta. Petrucci conclude al terzo posto. L’euforia dura poco perché avendo superato il limiti di velocità durante una speciale, viene penalizzato di dieci minuti, collocandosi comunque al 15esimo posto. Nel team c’è comunque euforia che si concretizza il giorno successivo quando si aggiudica la quinta tappa. Danilo Petrucci taglia il traguardo in seconda posizione, ma questa volta la penalizzazione viene inflitta a Toby Price, che era arrivato primo. Così Petrux scolpisce il proprio nome nella storia: è il primo pilota ad aggiudicarsi sia un gran premio nella MotoGp che una tappa in un rally. Improvvisamente le luci della ribalta, non più quindi solo locale, si accendono sul pilota che riceve complimenti da tutti i suoi colleghi. Qualcuno gli manda messaggi per cercare di capire come sia riuscito ad ottenere questo risultato. I media cominciano a cercarlo e lui stesso diventa produttore di dirette live e video che ottengono migliaia di visualizzazioni nei social. Neanche il tempo di godersi la popolarità che Petrucci il giorno dopo cade, strappando la tuta e procurandosi un taglio al gomito che viene suturato con cinque punti. Dopo la sosta riprende la corsa che vede Petrucci con un unico obiettivo, quello di chiudere la Parigi-Dakar in scioltezza. Ma ogni qual volta il ternano pensa di aver capito tutto succede qualcosa che gli fa diminuire le certezze. Come nella penultima tappa allorquando si ritrova sotto la moto a causa di una caduta provocata da un tronco. Paura per una possibile frattura alla clavicola che si trasforma in tanto dolore per la contusione: «E’ stata dura ma sono riuscito a concludere la Parigi-Dakar. Voglio tornare a casa per riposarmi”. In attesa dei nuovi progetti». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA