Commercio illegale di tesori etruschi e romani: due arresti a Perugia

I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale
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Lunedì 18 Novembre 2019, 17:50
PERUGIA - Un tesoro di pezzi d'archeologia, dal valore ancora da stabilire ma che potrebbe essere di milioni di euro. Tocca anche Perugia l'indagine dei carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) che hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 23 persone (2 in carcere e 21 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili a vario titolo di far parte di un'associazione per delinquere finalizzata ai reati di danneggiamento del patrimonio archeologico dello Stato, impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, ricettazione e esportazione illecita. Sono stati eseguiti anche 80 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti indagati in stato di libertà.

I due destinatari di custodia cautelare in carcere, considerati al vertice dell'organizzazione, risiedono a Scandale e Cirò Marina. Sono state 13 le misure degli arresti domiciliari eseguite in provincia di Crotone, 2 in quella di Milano, 2 di Perugia; una in provincia di Catanzaro e un'altra in quella di Benevento; una in provincia di Matera e una in quella di Fermo.

Nel corso dell'attività investigativa sono stati recuperati diversi reperti archeologici risalenti al IV e III secolo a.C., rinvenuti nella disponibilità di uno dei capi dell'organizzazione. Si tratta di 5 vasi e lucerne in terracotta, piatti con scene di animali, fibule e monili vari. Sono stati sequestrati i mezzi meccanici e le attrezzature utilizzati per l'escavazione del terreno e le ricerche archeologiche clandestine. Durante le perquisizioni di oggi sono stati rinvenuti e sequestrati in diverse abitazioni in altre regioni italiane ulteriori reperti, provenienti verosimilmente dal territorio crotonese per un valore di svariati milioni di euro.
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