Si tratta della prima imbarcazione al mondo prodotta da un robot in 3D printing, attraverso cui Ocore intende dimostrare le potenzialità della tecnologia che consente la realizzazione di un progetto così ambizioso. «Un nostro grande punto di forza - afferma Francesco Belvisi - è quello di riuscire a realizzare strutture complesse, leggere e molto resistenti, grazie anche all'algoritmo che ci supporta nella strategia di deposizione del materiale». L'innovazione di Ocore, continua Belvisi, permette di produrre «grandi oggetti strutturalmente ottimizzati nelle geometrie e leggeri, perfetti per la nautica ad alte performance».
La tecnologia Ocore però può trovare ampie applicazioni anche al di fuori della nautica e infatti, precisa Daniele Cevola, «il Mini 6.50 ha principalmente finalità strategiche di marketing, per promuovere ciò che di innovativo possiamo realizzare, con la nostra tecnologia, non solo nel settore della nautica ma in tutti quelli in cui siano richiesti leggerezza e massima prestazione».
Già diverse multinazionali sono salite a bordo del progetto per sponsorizzarlo e supportarlo, credendo nel lavoro di Ocore: il gruppo tedesco Lehvoss in particolare ha partecipato allo sviluppo di nuovi materiali, mentre Autodesk ha fornito software di progettazione. Il Mini 6.50 che timonerà Alessandro avrà il guidone del Circolo della Vela Sicilia, già impegnato con Luna Rossa nella prossima coppa America. «Essere tesserato per il Circolo della Vela Sicilia,- conclude Torresani - e partecipare a una sfida così prestigiosa per me sono un grande onore e una grande responsabilità. È una grande scommessa, ma ce la stiamo mettendo tutta».
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