Roma, la fabbrica di pistole (in casa) in 3D: «Nuovo mercato di armi»

La produzione è stata scoperta dai militari in una cantina a Tor Bella Monaca

Roma, la fabbrica di pistole (in casa) in 3D: «Nuovo mercato di armi»
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 24 Aprile 2023, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 07:46

Nelle settimane in cui Roma rigurgita droga e armi - più di un arsenale è stato scoperto e innumerevoli sono i sequestri di pistole e fucili - ecco che le rivoltelle vengono pure prodotte in casa. Stampate in 3D per la precisione con una doverosa osservazione, affatto scontata: «funzionano come quelle "vere", due o tre colpi per volta con proiettili acquistabili sul mercato regolare e poi si buttano ma non lasciano traccia», confidano dall'Arma dei carabinieri. E non è un aspetto di poco conto vedendo quello che da qualche mese accade nella Capitale: omicidi, gambizzazioni, regolamenti, alcune legati fra loro altrimenti completamente sciolti che destano più allarme fra chi guida le indagini. Ma intanto ecco che a Tor Bella Monaca, rinomata e intramontabile fortino di droga (i carabinieri hanno censito almeno una dozzina di piazze di spaccio) spunta anche il covo dove le pistole si producono con stampanti 3D. E sono armi, come spiegato, che funzionano tanto per ferire quanto per ammazzare.

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LA PERQUISIZIONE
In via Aspertini questa produzione era affidata a due fratelli di 43 e 48 anni entrambi romani e senza precedenti.

I carabinieri del Nucleo operativo Cassia sono arrivati a loro per delle indagini di droga, questa è stata trovata ma la sorpresa è arrivata con le armi in polimero. Tre modelli perfettamente funzionanti e una stampante in 3D, delle più note che si trovano on-line a prezzi abbordabili. Più difficile trovare invece le schede per le pistole che tuttavia i due da soli o per conto terzi avevano recuperato. La produzione vera e propria avveniva in una cantina mentre nell'appartamento dei due fratelli è stata trovata anche una Beretta calibro 6,35 non rintracciata in Sdi. Sequestrate anche le munizioni: più di 600 cartucce così suddivise, 232 erano calibro 9, altre 18 calibro 7,65 e 13 calibro 22 (le più compatibili con le armi stampate). In merito alla droga, invece, i militari hanno trovato 70 grammi di hashish ma quando era in corso la perquisizione nell'appartamento è arrivato un 47enne, anch'esso romano, e diversamente dai due fratelli con precedenti specifici in materia di spaccio e detenzione. È un uomo che gravita da tempo a Tor Bella Monaca, non un personaggio da primo piano ma un uomo che, comunque, con il mercato della droga all'ombra delle torri si è sporcato abbastanza le mani. Sua era di fatto la cantina in uso per la stampa delle armi e qui è stata trovata molta più droga, destinata allo spaccio. Nel dettaglio si trattava di 640 grammi di cocaina e altri 400 grammi di hashish oltre a 4.160 euro in contanti. I tre sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio ma anche per detenzione abusiva di arma e munizioni e per possesso di armi clandestine.

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INDAGINI IN CORSO
Le indagini restano aperte perché di fatto oltre alle tre pistole e alla stampante in 3D non è stato possibile accertare al momento se altri esemplari sia andati in giro, magari venduti in un mercato nero che, esemplari veri sequestrati alla mano, dimostra come la ricettazione nella Capitale sia un gioco da ragazzi. Non a caso nell'arsenale sequestrato a Pietralata dopo l'omicidio di Andrea Fiore sono uscite pistole rubate a Perugia o Avezzano oltre che nella Capitale. Ancora: non è stato possibile ma non si può escludere che i due fratelli e il pregiudicato lavorassero per conto terzi. Nell'appartamento e nella cantina non sono stati trovati appunti, agende, telefoni o altri elementi, dettagli, indizi tali da permettere ai carabinieri di risalire una probabile - quanto certa - filiera.
 

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