Il software è stato sviluppato alla ReDi, una “scuola per integrazione digitale” berlinese che insegna ai richiedenti asilo come programmare. Si chiama Bureaucrazy ed è un'app che mira a combinare tre funzioni fondamentali: servizio di traduzione dei documenti ufficiali in arabo e in inglese, uno schema per la risoluzione dei problemi più frequenti e un servizio di mappatura dei principali uffici pubblici. Il progetto è ancora in fase di sviluppo ed è alla ricerca di finanziamenti, ma l'app dovrebbe essere rilasciata il primo gennaio dell'anno prossimo. La speranza è quella che possa aiutare i nuovi arrivati a districarsi nella burocratizzazione ridondante guidandoli nell'affitto di un appartamento o nell'iscrizione ad un corso universitario.
Anne Kjær Riecher, fondatrice del ReDI è convinta che progetti come questo aiutino a convincere i tedeschi che anche i rifugiati possono apportare un contributo consistente al paese. «Se vogliamo aiutare le persone bloccate nei campi profughi di tutto il mondo dobbiamo collaborare con persone come Munzer e Ghait che hanno vissuto l'esperienza sulla loro pelle e possono aiutarci a trovare soluzioni concrete».
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