Gori titolare per sfidare il Galles, domenica per la prima volta il presidente Mattarella al Sei Nazioni

Gori titolare per sfidare il Galles, domenica per la prima volta il presidente Mattarella al Sei Nazioni
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 1 Febbraio 2017, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 21:09

Non sarà la prima volta solo per il ct irlandese O'Shea che timonerà gli azzurri nel Sei Nazioni: sarà anche, Italia-Galles domenica 5 febbraio all'Olimpico, la prima volta del Presidente della Repubblica al Torneo più antico del mondo.

«Una bella notizia: il presidente Sergio Mattarella assisterà alla partita di rugby contro i gallesi», ha annunciato il presidente del Coni Giovanni Malagò al termine dell'incontro mercoledì sera con il ministro dello Sport Luca Lotti nella sede della presidenza del Consiglio dei ministri.

L'AMBASCIATRICE
Al fianco di Mattarella, nella tribuna Autorità dell'Olimpico, l'affascinante ambasciatrice del Regno Unito, Jill Morris, prima donna ad assumere questo incarico e considerata la diplomatica più elegante del mondo, di recente protagonista di un evento di beneficenza per Greenpeace nella sua residenza a Villa Wolkonsky durante il quale ha indossato modelli della stilista Vivienne Westwood.


L'ambasciatrice Jill Morris

Nell'assumere l'incarico a Roma nella scorsa estate, l'ambasciatrice ha tenuto a rassicurare gli italiani per il dopo Brexit e l'incontro con il presidente Mattarella non potrebbe avvenire in un luogo più adatto rispetto all'unità europea e alle stesse spinte centrifughe dei componenti del Regno Unito: nel nome del rugby del Sei Nazioni, fin dalla prima edizione del 1883 a quattro nazionali, i rapporti fra inglesi, gallesi, scozzesi e irlandesi e quindi, dal 1910, francesi, sono sempre stati allacciati strettamente. L'Irlanda poi, solo nel rugby è un'isola unita da nord a sud da un'unica nazionale. Rapporti ancora più stretti da quando anche l'Italia è stata ammessa nel Torneo con il suo mercato di oltre sessanta milioni di abitanti.

LA CASA REALE
In realtà il rugby gallese è rappresentato nel Regno unito e nel mondo dal principe Williams, passato da vicepatrono a patrono della federazione dal dicembre scorso quando la regina Elisabetta ha ceduto questo incarico. Il fratello Harry è invece patrono della Rugby football union, federazione che non ha mai ritenuto opportuno specificare "inglese", tanto si sa che gli inventori del gioco sono loro. I fratelli, insieme alla principessa Kate, sono quasi sempre presenti ai match del Principality Stadium di Cardiff e a Twickenham, mentre la principessa Anna, patrona dalla Scottish Rugby Union, non manca mai a Murrayfield con puntate anche a Roma, come avvenne per il match del 2000. Non risulta tuttavia che domenica il principe Williams e consorte facciano un'improvvisata a Roma. 

SCARPE BULLONATE E PRIMI MINISTRI
L'Italia partecipa al Torneo dal 2000, ma il presidente Mattarella è il primo ad assistere a un match del Sei Nazioni, mentre è la norma in Francia e Irlanda, spesso in compagnia del primo ministro. Memorabile la vicenda del 1977 al Parco dei Principi di Parigi che, avvenisse ai giorni nostri in Italia, potremmo anche raccontare così:     
"Lampeggianti, sirene e quattro motociclisti, sfreccia nelle vie di Roma l'auto blu del primo ministro Paolo Gentiloni: a bordo, sul sedile posteriore, come si conviene a una personalità, un paio di scarpini bullonate. Fra pochi minuti comincia Italia-Germania all'Olimpico e il premier ha messo la sua vettura a disposizione per aiutare Daniele De Rossi a cui hanno appena rubato le scarpette su misura: l'unico altro paio era a Trigoria, non c'era tempo da perdere. Fantascienza anche per l'onnipotente calcio in Italia?
Realtà nel rugby appunto a Parigi nel 1977:  i bleus Bastiat e Imbernon (piedoni da 47 e mezzo) giocarono contro il Galles nell'allora 5 Nazioni solo perché il premier, Raymond Barre, non esitò a prestare auto e scorta per recuperare all'ultimo istante le loro scarpe da gioco di riserva. Affare di Stato, non di rugby: e in Parlamento nessuno strillò interrogazioni".

LA GARA DEGLI INNI
La presenza del presidente Mattarella, motivo di grande orgoglio per la Fir presieduta da Alfredo Gavazzi e per il comitato federale Grandi Eventi guidato da Pier Luigi Bernabò, sta facendo alzare ancora di più i giri della macchina degli organizzatori. Di sicuro il Presidente Mattarella, già all'Olimpico per la finale della Tin Cup fra Juve e Milan l'anno scorso, ascolterà come cantano l'Inno di Mameli decine di migliaia di rugbysti e come qualche migliaio (dai 6mila agli 8mila) di gallesi reggerà alla grande il confronto con la struggente Land of my fathers.

E vedrà come i tifosi delle due nazionali saranno seduti uno a fianco dell'altro senza barriere e senza forze dell'ordine in assetto antisommossa.

LA FORMAZIONE
O'Shea sarà comunque il primo irlandese a guidare una nazionale che non sia l'Irlanda nel trisecolare Sei Nazioni e non nasconde l'emozione e l'orgoglio di questa vigilia: «Non puntiamo a vincere, per quello ci sono Irlanda, Inghilterra, Scozia, Francia e Galles, non in quest'ordine. Noi dobbiamo concentrarci sulle nostre performance, essere la migliore Italia possibile. Soprattutto, a cominciare dal march contro il Galles domenica all'Olimpico, vogliamo garantire quattrocento minuti di grandi prestazioni, essere in partita sino alla fine in ognuno dei cinque match».


Il ct  fissa l'obiettivo per gli azzurri. «Vogliamo una grande prestazione domenica per far capire a tutti che siamo sulla strada giusta - dice il ct irlandese degli azzurri in conferenza stampa -. Stiamo cambiando, cambiare la nostra storia è possibile: lo sport è molto strano e si modifica molto velocemente, noi sappiamo dove vogliamo andare nel lungo termine, ma dobbiamo anche pensare al breve termine, a questo 6 Nazioni, ed al medio termine, ad aumentare la competitività della rosa in vista dei Mondiali». «Il Galles - prosegue - è una grande squadra, con fantastici trequarti ed individualità come quelle di North, Roberts, Halfpenny. Un gruppo con grande tecnica, una incredibile fisicità e con una rosa particolarmente ampia. Sappiamo che le ultime due gare contro di loro sono state molto difficili per noi, ma ci concentriamo su noi stessi, sul lavoro da fare. Dobbiamo imporre il nostro piano di gioco sul loro e, alla fine degli ottanta minuti, vedremo».

Paolo Ricci Bitti

Ecco la formazione dell'Italia che domenica alle 15 allo stadio Olimpico di Roma affronterà il Galles nel primo turno del Sei Nazioni.

Italia: Edoardo Padovani, Giulio Bisegni, Tommaso Benvenuti, Luke McLean, Giovanbattista Venditti, Carlo Canna, Edoardo Gori, Sergio Parisse, Maxime Mbandà, Bryan Steyn, George Fabio Biagi, Marco Fuser, Lorenzo Cittadini, Ornel Gega, Andrea Lovotti
A disposizione: Leonardo Ghiraldini, Sami Panico, Ceccarelli, Joshua Furno, Francesco Minto, Giorgio Bronzini, Tommaso Allan,  Michele Campagnaro

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