Mercedes, un volante per dominare il Mondiale

Lewis Hamilton
di Giorgio Ursicino
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Venerdì 21 Febbraio 2020, 09:30
Siamo al secondo giorno di test e le Stelle già fanno paura. Velocissima il primo giorno appena ha messo le ruote in terra, la W11 ha svettato in cima alla lista dei tempi con il sei volte campione del mondo Hamilton davanti al compagno Bottas: quasi duecento giri percorsi, la distanza di più di tre gran premi, senza accusare il minimo inconveniente. D’altra parte l’affidabilità delle Mercedes è proverbiale e per trovare un ritiro per guasto tecnico è una piccola impresa.
Nel secondo giorno la corazzata tedesca tutta made in England ha cambiato approccio: nessuna attenzione ai tempi (Lewis nono, Valtteri addirittura ultimo), ma hanno lo stesso seminato caos nel paddock collaudando soluzioni rivoluzionarie che potrebbero chiudere i giochi prima di cominciare, ipotecando il settimo titolo Piloti e Costruttori come non c’è mai riuscito nessuno.
L’INNOVAZIONE
L’innovativa soluzione non è un particolare da tenere segreto, da coprire perché gli avversari lo scoprano il più tardi possibile. È qualcosa che il team campione ha mandato in onda in mondovisione prima che il direttore tecnico James Allison e lo stesso Hamilton lo commentassero con grandissima soddisfazione, sotto lo sguardo furbo di Toto Wolff. In mattinata alla guida della Freccia d’Argento c’era il fenomeno britannico e quando ha imboccato il lungo rettilineo d’arrivo a tirato a se il volante nemmeno fosse la cloche di Eurofighter.
La W11 non ha cabrato e non si è alzata da terra, ma sono stati in molti ha pensare che si fosse rotto qualcosa nel piantone dello sterzo e il botto sarebbe stato inevitabile. Invece, alla staccata della prima curva, Lewis con calma serafica ha rimesso il volante in posizione infilandosi come un lampo sulla destra. Quando il pilota è sceso dall’astronave l’ex ferrarista Allison ha commentato: «Sì, è il Das, un nostro nuovo dispositivo che è l’acronimo di Dual Axes Steering, con un movimento del pilota si agisce sullo sterzo. Ma non vi aspettate che vi dica come funzioni e perché». Il funzionamento l’hanno immediatamente capito gli altri ingegneri ai box: quando Lewis tira verso di se il volante, la monoposto allinea perfettamente le ruote all’asfalto riducendo la resistenza al rotolamento sul dritto; quando lo riporta in posizione, l’assetto cambia, aumenta la convergenza e c’è massima aderenza in curva. Il dispositivo già approvato dalla Fia pare sia perfettamente legale in quanto è vietato agire sui cinematismi delle sospensioni a vettura in movimento ma nessuno vieta di farlo attraverso lo sterzo. Idea che è venuta ai tecnici Mercedes. Perché tanto trasparenza? Non temono di essere copiati se l’invenzione darà dei consistenti vantaggi?
I POSSIBILI VANTAGGI
Sembra non ci siano rischi perché una soluzione del genere richiede un telaio ad hoc ed ormai mancano solo venti giorni al Gran Premio d’Australia. Immediato è scattato l’elenco dei vantaggi che la diavoleria potrebbe garantire. Il primo, il più immediato, è che si potrebbero avere due assetti diversi in curva e in rettilineo, massimizzando i vantaggi. Ma ci sono altri plus subito dopo che hanno a che fare con le gomme il rendimento delle quali ha condizionato le ultime stagioni. Con questo sterzo le coperture potrebbero avere un comportamento più performante e durare di più consentendo di andare più lunghi nei vari stint ritrovandosi pneumatici più nuovi nel finale delle gare. Inoltre ci sarebbero grandi vantaggi nel mandare le Pirelli in temperatura all’inizio, caratteristica fondamentale per attaccare la pole e per le ripartenze dopo la safety car. I rivali non hanno molte chance di sperare nella messa al bando del dispositivo a meno che la Fia non lo vieti per motivi di sicurezza, una variabile sempre possibile perché al di sopra dei regolamenti scritti.
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