Valle del Tevere, ciao imbattibilità.
Bianchi: «Ci rifaremo a Genzano»

Alessio Bianchi
di Renato Leti
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Lunedì 17 Dicembre 2018, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 13:08
La Valle del Tevere perde 0-1 con il Villalba e se ne va alla quindicesima giornata di campionato il record dell’imbattibilità dei biancoblù che fino a ieri erano l’unica formazione dei due gironi d’Eccellenza laziale a non aver conosciuto l’amarezza della sconfitta. Abbiamo ascoltato il parere di Alessio Bianchi, direttore sportivo della formazione allenata da Stefano Scaricamazza.

Amarezza per la sconfitta e per la perdita dell’imbattibilità in campionato?
«Sicuramente, è una doppia delusione patita in una giornata in cui si pronosticava senza dubbio qualcosa di meglio. Perdere non fa mai piacere e ancor di più si rimane male quando la sconfitta arriva contro una squadra decisamente inferiore sia sotto l’aspetto tecnico che sulle ambizioni di classifica».

Dispiace a tecnici e dirigenti ma anche ai giocatori…
«Certo, i nostri ragazzi sono stati encomiabili per quanto hanno mostrato finora sia in campionato che in Coppa Italia e se navighiamo nelle zone alte del nostro girone è merito di tutto il gruppo. Finora eravamo stati impeccabili e non potevamo recriminare su nulla: peccato per questa sconfitta ma ci servirà da lezione per il futuro, risvegliando orgoglio e desiderio di riscatto immediato. Consideriamo questa battuta d’arresto solo un episodio che dovrà darci una carica in più per le prossime partite».

A partire magari dalla gara di dopodomani nel recupero con il Cynthia?
«Senza ombra di dubbio! Conosciamo bene il campo di Genzano e le difficoltà che incontreremo su quel terreno di gioco: non sarà una gara facile ma dovremo mostrare fin dall’inizio tutta la nostra convinzione e determinazione».

Gli obiettivi della Valle del Tevere restano gli stessi?
«Ci mancherebbe altro! Abbiamo sempre faticato e affrontato ogni ostacolo senza mai rassegnarci e non ci possiamo permettere nessun calo o ridimensionamento. La mentalità di tutti i nostri giocatori, dello staff tecnico e dei dirigenti rimane quella vincente: nessuno si sottrae alle proprie responsabilità e c’è la fame di vittoria, c’è l’orgoglio, c’è la possibilità di centrare obiettivi importanti».  
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