«Noi siamo il calcio genuino, quello del campanile e delle piccole imprese locali - prosegue il numero uno dei Dilettanti - quello che contempla il gioco a 11, il calcio femminile, il futsal e il beach soccer, quello dei camp estivi e delle sagre: insomma, quello messo già abbastanza a dura prova dall'emergenza sanitaria e che vuole, con tutte le sue forze, provare a ricominciare». La Lega Nazionale Dilettanti ha da tempo sollevato il problema attraverso i suoi organismi centrali e periferici con diverse iniziative. «Qui rischiamo di vanificare tutti gli sforzi compiuti per contenere l'emorragia di società e per mettere in sicurezza la stagione 2020-2021 - conclude Sibilia - mentre assistiamo al paradosso per cui lo sport amatoriale è ripreso, con la responsabilità demandata alle regioni, e il calcio dilettantistico non sa come e quando ripartire.
Serve un protocollo sanitario adeguato e che si arrivi rapidamente ad una soluzione. Ripeto: proseguire con questa incertezza produrrà danni incalcolabili al nostro movimento che non merita di vedere mortificati i sacrifici fatti per assicurare la ripresa delle attività. Lo trovo profondamente ingiusto».
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