Calcio, la sfida di Andrea Cappadonna: un "Airone" in serie D sognando la A

Andrea Cappadonna
di Giampiero Valenza
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Gennaio 2023, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 17:16

Un italiano ogni 58 è tesserato per una società di calcio. I dati della Lnd, la Lega nazionale dilettanti, testimoniano quanto il pallone sia lo sport principale del Paese. E proprio la Lega, nel fare i conti del 2021, ha fatto emergere come il calcio dilettantistico e giovanile abbia avuto 11.861 società e 51.343 squadre, per un totale di 1.112.343 calciatrici e calciatori (di cui il 489.800 impegnati nell’attività di Settore giovanile e scolastico) e 521.333 partite ufficiali disputate. 

In totale, ci sono stati 272 giovani calciatori tesserati nel 2017/2018 per società dei campionati regionali e 452 per i sodalizi della Serie D nel 2018/2019 sono passati ai club professionistici. In totale, tra il 2017/2018 e il 2018/2019, 724 calciatori tra i 15 e i 21 anni formati da società dilettantistiche sono riusciti ad accedere al calcio professionistico.

Interfatica con il Parma: segna Juric, ma Lautaro e Acerbi ai supplementari regalano i quarti a Inzaghi

Dazn, rimborsi automatici per chi subisce disservizi: come funziona. Urso: «Nuova centrale monitoraggio in Italia»

Storie di giovani che cercano di farcela in uno sport che spesso viene considerato solo per poche grandi squadre del professionismo. Ma come nasce un calciatore? Andrea Cappadonna farà venti anni proprio nel 2023, ed è uno di quelli che sta percorrendo questa carriera. Una vita di sacrifici, la sua. Iniziata, in pratica, ai tempi della scuola primaria. “Inizio a giocare nel Pedrengo, a Bergamo, nel 2009. E nel 2010, a sette anni, faccio un mese di provino con l'Atalanta che spingeva per avermi ma ero ancora troppo piccolo. Solitamente, infatti, si cercano calciatori a 12, 13 e 14 anni – dice l'attaccante – Resto allo Scanzo Pedrengo fino a 14 anni, quando poi arriva la chiamata dell'Inter, che vista l'età mi ha dato in prestito al Sarnico, nel 2015.

Lì faccio 31 gol e divento il capocannoniere della serie”.

La storia di tanti sportivi che vogliono fare i calciatori di professione, proprio come Cappadonna, è quella che passa attraverso una squadra – l'Inter, appunto, – che vuole scommettere su di lui. La squadra, a quel punto, lo richiama e rimane lì per l'Under 17 e l'Under 19.  Spesso l'età incide anche sul percorso professionale. “Importante è considerare la serietà di una squadra. Team come quelli dell'Inter credono molto sulla crescita dei giovani – continua – Per me, per esempio, nella stagione 2020-2021, vista anche la mia giovane età, mi è stato prospettato di avere altre esperienze, nonostante loro convinti che fossi stato di far bene”. Così arrivano le esperienze nell'Under 19 del Venezia, poi nell'Under 19 del Brescia, poi nel Piacenza, nel Salsomaggiore e, giusto da qualche giorno, nel Seregno calcio, che ora milita in serie D. 

“Fare il calciatore è possibile: serve fortuna, sicuramente dedizione, tanto allenamento, una dieta sana”, prosegue. Ma, nel frattempo, resta con i piedi ben piantati in terra: “Nel calcio bisogna avere sempre una seconda porta aperta – sottolinea - Vale per tutti, soprattutto per i più giovani. Ecco perché è fondamentale continuare a studiare. Io ho intenzione di andare all'università e fare scienze motorie. Nel frattempo, però, ho scelto di fare corsi post diploma”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA