C'è un Abisso nella nouvelle vague
arbitrale: quanti problemi per Rizzoli

C'è un Abisso nella nouvelle vague arbitrale: quanti problemi per Rizzoli
di Roberto Avantaggiato
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Lunedì 8 Aprile 2019, 10:30
La nouvelle vague della Can A tradisce Rizzoli. Lo fa con quelle che potevano (dovevano) essere due punte di diamante della futura squadra del designatore. Michael Fabbri da Ravenna e Rosario Abisso da Palermo, tra sabato a ieri, hanno deluso il loro “capo” (e parecchi altri...) con prestazioni al di sotto non solo delle aspettative, ma anche delle loro reali capacità tecniche. Fabbri, sabato pomeriggio, ha sbagliato tanto allo Stadium, nonostante il Var Calvarese (anche per il teramano il futuro è nella sala Var di Coverciano) abbia cercato di aiutarlo, chiamandolo al video per vedere e rivedere il fallo di mano di Alex Sandro, che doveva essere punito con il calcio di rigore. Ma è stata la prestazione in genere a non convincere, ed è questo che preoccupa di più, considerando che Fabbri è appena diventato internazionale e che questo avrebbe dovuto coincidere con una crescita tecnica e caratteriale. Invece, al momento, la scelta di Fabbri conferma l’idea che nell’Aia si “devono” promuovere arbitri (a fronte di quelli che finiscono la carriera) per non perdere i posti che la Fifa concede all’Italia. 

Anche l’altro “calvo” della squadra di Rizzoli, il siciliano Abisso, ha fallito la prova, confermando di non essersi ancora ripreso dopo quel famoso Fiorentina-Inter che gli è costato un lungo stop per aver confermato il calcio di rigore per un tocco di mano con il braccio attaccato al corpo, nonostante una lunga e chiara review al video. Un errore che Abisso ha ripetuto ier all’Olimpico di Roma, quando è stato richiamato al video da Manganiello perché il tocco di braccio di Locatelli arriva dopo che il pallone è schizzato dal fianco del calciatore del Sassuolo. Abisso è stato a lungo davanti al video, senza un motivo valido (le immagini erano chiarissime) mostrando una chiara incapacità decisionale che si è manifestata anche nell’espressione del volto di Abisso mostrata nel percorso di ritorno in mezzo al campo. Un’espressione piena di dubbi, addirittura di paura di prendere la decisione sbagliata, forse ricordando quella sera di fine febbraio. Tutto un atteggiamento diverso da quello più corretto e deciso avuto da Banti, che a Cagliari ha gestito molto bene la chiamata al Var (fallo di mano di Ceppitelli sfuggito) o di Pasqua (entrata da rosso di Sturaro su Allan).
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