Anzio, D'Agostino va ko alla prima
da allenatore: passa il Trastevere

L'allenatore dell'Anzio Gaetano D'Agostino
di Francesco Cenci
2 Minuti di Lettura
Domenica 21 Agosto 2016, 00:34
Non parte nel migliore dei modi la carriera da allenatore dell’ex calciatore talentuoso Gaetano D’Agostino. Il suo Anzio al “Bruschini” è stato battuto dal Trastevere, 2 – 1 il risultato finale, nell’anticipo del preliminare di Coppa Italia.
 
E’ stato un Anzio bello a tratti, partito molto bene, ha creato un paio di occasioni nei primi dieci minuti ma poi, complici delle amnesie difensive, ha concesso due reti agli avversari. La rete di Longobardi è servita solo per la cronaca.
Va dato atto a mister D’Agostino di aver messo in campo una buona squadra nonostante diversi giocatori sono arrivati ad Anzio solo da pochi giorni. “Cerco di guardare il lato positivo”. Questo il commento dell’allenatore Gaetano D’Agostino, che poi prosegue. “Cinque undicesimi di questa squadra erano nuovi. In due giorni abbiamo cercato di preparare una squadra che potesse conoscere qualche movimento. Sono contento perché ho visto un atteggiamento propositivo. Non siamo stati precisi sotto porta nei primi dieci minuti, forse la partita poteva prendere una piega diversa”.
 
Manca ancora qualche pedina a questo Anzio per affrontare nel migliore dei modi il girone H, il girone dell’inferno.  “Del mercato ne parleremo con la società. Se c’è da aggiungere qualcosa la aggiungeremo. I primi obiettivi sono quelli di cercare due ’97 perché siamo carenti di under”.
 
Per quanto riguarda i giovani di Lega, ha fatto una buona impressione l’esterno alto classe ’98 Nicolas Delvecchio, figlio d’arte, il papà Marco era sulle gradinate a vedere la sua prima partita tra i grandi. “Punto molto su questo ragazzo. E’ arrivato da pochi giorni, si stava allenando con la Lupa Roma dove non ha fatto neanche un amichevole e oggi ha giocato tutta la partita con buoni spunti”.
 
Che emozioni le ha dato il passaggio da giocatore ad allenatore? “Non mi piace perdere, neanche in amichevole. Vivo la partita e cerco di trasmettere ai giocatori quello che provo. Ogni giorno sono sempre più contento della scelta che ho fatto, di chiudere con il calcio giocato, i nuovi stimoli me li sta dando la panchina”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA