«Pur essendo il secondo sport professionistico di squadra in Italia - dice - il basket non ha ancora ricevuto alcuna indicazione dalle autorità sanitarie nazionali preposte in merito alla completa ripresa degli allenamenti collettivi che consentano il contatto tra gli atleti. Questo nonostante la Federazione Italiana Pallacanestro abbia sottoposto da qualche tempo alla attenzione del Comitato Tecnico Scientifico un preciso e dettagliato protocollo sanitario». Preoccupazione anche per la presenza del pubblico sugli spalti dei palazzetti.
«Questo - dice Gandini - provoca ulteriori pesanti ricadute economiche ai club, impossibilitati a prevedere qualsivoglia introito dalla vendita di abbonamenti e biglietti che rappresentano una delle fonti principali di ricavo».
Altro problema è rappresentato dall'arrivo in Italia dei giocatori stranieri, in particolare americani, che hanno l'obbligo della quarantena. «Questo impedimento - suggerisce la Legabasket - potrebbe essere superato grazie alle norme contenute nel protocollo presentato dalla Fip al Cts che prevede adeguate procedure come già applicato in altri paesi europei, e al calcio professionistico nel nostro».
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