Dybala, Lukaku e Pellegrini. Un trio per sognare la Champions: ecco i trascinatori della Roma

Su 52 reti, 42 sono passate dai loro piedi. L’attacco è secondo solo all’Inter

Dybala, Lukaku e Pellegrini. Un trio per sognare la Champions: i trascinatori della Roma
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 4 Marzo 2024, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 08:19

ROMA C'era una volta Edin Dzeko, e con lui c'era anche Salah, con loro pure Nainggolan. C'era Spalletti in panchina, che di De Rossi - compagno di squadra di quei tre sopra citati - da allenatore è il punto di riferimento, o uno dei punti di riferimento. Oggi, con Daniele in panchina, là davanti c'è Romelu Lukaku, e con lui Paulo Dybala, con loro pure Lorenzo Pellegrini. Unendo i punti, si arriva al gol, a tanti gol, ieri come ora. La qualità lì davanti paga sempre, così come la manovra, pulita, che lascia spazio alla fantasia. Ma il gol è bellezza, sempre. La Roma di Spalletti, anno 2016-2017, era una macchina da reti: ha chiuso con 90 marcature in campionato, cinquanta in casa e quaranta fuori. Già poteva essere sufficiente quel duo Dzeko-Salah, in più Lucio si era inventato Nainggolan trequartista e la formula esplosiva là davanti era completa (poi, da non sottovalutare, in avanti Lucio aveva anche El Shaarawy, Perotti e un certo Totti). Edin, restando solo alle partite di campionato, ha chiuso con ventinove reti (e si diceva che non fosse un vero bomber...), Momo con 15, Radja undici.

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La Roma di De Rossi è tornata ad avere giocatori in doppiacifra - è il merito ovviamente non può essere solo suo, perché i suoi attaccanti hanno fatto gol anche con Mourinho - ed è per questo che torniamo indietro con la memoria, a quando il gol non era solo di uno.

L'affinità tra De Rossi e Spalletti, forse, è anche in questo: unire quei punti. Lukaku ha toccato a Monza le sue dieci reti in campionato, di queste solo due le ha segnate sotto la gestione De Rossi, una con il Verona e una, appunto, con la squadra di Palladino. Paulo la doppia cifra l'ha superata con la tripletta realizzata contro il Torino, scavalcando anche il numero di reti segnate con Mourinho, cinque, e con il tris ai granata è arrivato a quota sei con il nuovo tecnico, a Monza è arrivato il settimo sigillo derossiano (uno con la Salernitana, due con il Cagliari, tre col Toro e uno a Monza): totale in campionato, tredici.

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LE GEMME

Tra l'altro La Joya è tornata a firmare una rete su calcio di punizione, che la Roma non si godeva dal derby vinto 3 a 0 con Mourinho (Pelelgrini, marzo 2022), e lui addirittura da più di quattro anni, l'ultima era in Juve-Brescia del 16 febbraio 2020. E nota lieta, al di là dei gol, è la questione fisica: Dybala quest'anno non era mai stato a disposizione in campionato per sette partite di fila (nove se calcoliamo pure le due con il Feyenoord), ha conosciuto il riposo in panchina, senza entrare, solo a Frosinone: è un semplice dato statistico, De Rossi ci perdonerà o, come spesso gli è capitato, si esibirà in comprensibili gesti scaramantici. E veniamo al trequartista, che poi un vero trequartista non è: Pellegrini è libero di muoversi un po' come vuole, da mezz'ala a uomo a supporto delle punte. Lui la doppia cifra non l'ha ancora raggiunta, ma il trend è confortante, i gol realizzati in campionato fino a questo momento sono "solo" sei, quattro nelle ultime sette partite, con De Rossi, mentre con Mourinho era andato in gol con Frosinone e Napoli. Il trio romanista si distingue anche per gli assist: Romelu ne ha fatti tre, Paulo sette e il capitano quattro. Insomma, sommando reti e palle gol, il trio offensivo di De Rossi ha partecipato a quarantadue reti delle cinquantadue (venti sono state realizzate nelle ultime sette gare) segnate dalla Roma, secondo miglior attacco del campionato, dietro solo all'imprendibile Inter che di reti ne ha segnate sessantasette. La Roma di Spalletti arrivò seconda con ottantasette punti e non siamo a quei livelli, ma questa Roma - se risolve il problema dei gol subiti - può consolidarsi in zona Champions. La porta è rimasta inviolata, con De Rossi, solo con Frosinone e Cagliari e con il Monza ha subito una rete ininfluente.

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