A Roma “c’è un grande prato verde”, per dirla con Gianni Morandi: è Piazza di Siena. Quest’anno lo è anche di più: 10.400 metri quadrati, senza il tradizionale steccato che lo rinchiudeva, ma siepe verde a cintarlo.
L’aria sapeva di erba appena tagliata, ieri mattina, alla presentazione del concorso ippico che da giovedì 25 a domenica 28 sarà l’offerta, gratuita, per romani e no, che gradiscono la tradizione degli “zompi”. Pini, prato, un po’ di chic, senza cedimenti al famigerato “diritto all’eleganza”, tanti campioni: ce ne sono 81 di 18 nazioni, compresi quattro dei primi cinque nel ranking mondiale.
Eccellenza italiana
L’equitazione è un insieme di cose, come ha detto il ministro Lollobrigida, che ha sottolineato l’eccellenza storica dei cavalli italiani (si raccomanda anche l’ippica…) che sono agricoltura ovviamente, oltre che sport; il cui ministro Abodi, assente per impegni europei, ha scritto una lettera rifacendosi, fra l’altro, alla qualità della vita ed alla riqualificazione in corso degli impianti sportivi. E non solo, a giudicare dai ripristini che nel tempo hanno accompagnato il rapporto tra il Campidoglio e Sport e Salute, allungato ora per nove anni e che prevede ulteriori interventi all’interno della Villa più amata dai romani, e da cavalieri e amazzoni di tutto il mondo.
L'Italia lancia i fratelli
«Entrare qui anche a piedi, anche senza cavalli, ti dà un’emozione forte» diceva Antonio Maria, il maggiore dei fratelli Garofalo, che è in squadra con il più piccolo e campione d’Italia Giampiero, quest’ultimo in divisa da primo aviere. «Non gli do consigli, semmai ne parleremo dopo…» scherzava il grande, ripensando a quella fraterna rivalità di quasi mezzo secolo fa e durata una vita fra i due fratelli D’Inzeo. A proposito di azzurri, c’è da segnalare la chiamata all’ultimo momento dell’ultra laziale (e ultrà laziale?) Luca Marziani con il suo Lightning.
La via verso l'Olimpiade
Quanto alle autorità sportive, il presidente del Coni, Malagò, ha ricordato l’importanza del test olimpico e del pass ancora da prendere (a Milano europea fine agosto) ma non solo: «Due volte, ha detto, guerra a parte, Piazza di Siena non s’è fatta: per le Olimpiadi del ’60 e l’anno che si fecero i mondiali, al Flaminio». Ha definito l’abbandono di quest’ultimo “uno scempio”. Il presidente di Sport e Salute, Cozzoli, ha segnalato “cultura, socialità, privilegiare il bello” , mentre il presidente Di Paola (sport equestri) ci ha tenuto sì a parlare del concorso di Piazza di Siena, che “non è solo sport ma è Roma”, del milione di montepremi, ma anche della molteplice attività giovanile e di attenzione all’ippoterapia che si svolgerà in contemporanea al Galoppatoio. A Villa Borghese è un’altra musica. Musica? Anche questa c'è: la sera del mercoledì un concerto aperto a tutti, organizzazione Fise-Intesa Sanpaolo, direttore il maestro Casellati.