Piazza di Siena, i migliori del mondo a Roma dal 25 al 28 maggio

Presentato lo storico concorso ippico: 81 campioni di 18 nazioni, quattro dei primi cinque del ranking, un milione di montepremi

Da sinistra: Antonio Maria Garofalo, Sabrina Alfonsi, Alessandro Onorato, Vito Cozzoli, Marco Di Paola, Marco Porro, Francesco Lollobrigida, Giovanni Malagò, Luisa Regimenti, Giampiero Garofalo (ph. FISE / Marco Meomartini)
di Piero Mei
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Lunedì 15 Maggio 2023, 20:01 - Ultimo aggiornamento: 21:41

A Roma “c’è un grande prato verde”, per dirla con Gianni Morandi: è Piazza di Siena. Quest’anno lo è anche di più: 10.400 metri quadrati, senza il tradizionale steccato che lo rinchiudeva, ma siepe verde a cintarlo.

L’aria sapeva di erba appena tagliata, ieri mattina, alla presentazione del concorso ippico che da giovedì 25 a domenica 28 sarà l’offerta, gratuita, per romani e no, che gradiscono la tradizione degli “zompi”. Pini, prato, un po’ di chic, senza cedimenti al famigerato “diritto all’eleganza”, tanti campioni: ce ne sono 81 di 18 nazioni, compresi quattro dei primi cinque nel ranking mondiale.

Eccellenza italiana

L’equitazione è un insieme di cose, come ha detto il ministro Lollobrigida, che ha sottolineato l’eccellenza storica dei cavalli italiani (si raccomanda anche l’ippica…) che sono agricoltura ovviamente, oltre che sport; il cui ministro Abodi, assente per impegni europei, ha scritto una lettera rifacendosi, fra l’altro, alla qualità della vita ed alla riqualificazione in corso degli impianti sportivi. E non solo, a giudicare dai ripristini che nel tempo hanno accompagnato il rapporto tra il Campidoglio e Sport e Salute, allungato ora per nove anni e che prevede ulteriori interventi all’interno della Villa più amata dai romani, e da cavalieri e amazzoni di tutto il mondo.

L'Italia lancia i fratelli

«Entrare qui anche a piedi, anche senza cavalli, ti dà un’emozione forte» diceva Antonio Maria, il maggiore dei fratelli Garofalo, che è in squadra con il più piccolo e campione d’Italia Giampiero, quest’ultimo in divisa da primo aviere. «Non gli do consigli, semmai ne parleremo dopo…» scherzava il grande, ripensando a quella fraterna rivalità di quasi mezzo secolo fa e durata una vita fra i due fratelli D’Inzeo. A proposito di azzurri, c’è da segnalare la chiamata all’ultimo momento dell’ultra laziale (e ultrà laziale?) Luca Marziani con il suo Lightning.

C’erano anche, alla presentazione ufficiale, la politica e lo sport. L’assessore regionale Reggimenti ha rimarcato, tra l'altro, la pari opportunità uomo-donna nelle gare (del resto, se il primo oro olimpico azzurro fu un cavaliere, Trivulzio, la prima partecipazione fu di una amazzone, la circense Elvira Guerra, Parigi 1900); gli assessori capitolini Alfonsi e Onorato hanno ugualmente sottolineato la prima le “buone pratiche” che stanno caratterizzando il recente passato e guardano al futuro della gestione di Villa Borghese, il secondo come «il tutto valga la pena del biglietto di viaggio per Roma», che poi è solo il viaggio, essendo il resto dell’evento “a gratis”.

La via verso l'Olimpiade

Quanto alle autorità sportive, il presidente del Coni, Malagò, ha ricordato l’importanza del test olimpico e del pass ancora da prendere (a Milano europea fine agosto) ma non solo: «Due volte, ha detto, guerra a parte, Piazza di Siena non s’è fatta: per le Olimpiadi del ’60 e l’anno che si fecero i mondiali, al Flaminio». Ha definito l’abbandono di quest’ultimo “uno scempio”. Il presidente di Sport e Salute, Cozzoli, ha segnalato “cultura, socialità, privilegiare il bello” , mentre il presidente Di Paola (sport equestri) ci ha tenuto sì a parlare del concorso di Piazza di Siena, che “non è solo sport ma è Roma”, del milione di montepremi, ma anche della molteplice attività giovanile e di attenzione all’ippoterapia che si svolgerà in contemporanea al Galoppatoio. A Villa Borghese è un’altra musica. Musica? Anche questa c'è: la sera del mercoledì un concerto aperto a tutti, organizzazione Fise-Intesa Sanpaolo, direttore il maestro Casellati. 

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