Osservatorio Valore Sport, a Roma forum d'eccellenza per rilancio sport italiano

Osservatorio Valore Sport, a Roma forum d'eccellenza per rilancio sport italiano
di Giacomo Rossetti
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 15:32

Analizzare il settore sportivo italiano e rilanciarlo tramite l'applicazione di politiche virtuose: è questo l'obiettivo della prima edizione del Forum “Osservatorio Valore Sport” organizzata da The European House-Ambrosetti presso la Sala Autorità dello Stadio Olimpico di Roma con oltre 40 relatori di rilievo. Partendo dall’analisi della pratica sportiva in Italia, l’Osservatorio ha analizzato il fenomeno della sedentarietà e il suo impatto sulla salute e il benessere individuale e collettivo, oltre che l’impatto economico della filiera sportiva e lo stato di accessibilità infrastrutturale ed economica allo sport nel Belpaese.

Malagò: "Serve continuità di governo"

"Sul lungo periodo si gioca la credibilità dello sport italiano? Sì, se non c'è continuità di governo è impossibile riuscire a fare qualcosa fatta bene - esordisce il presidente del Coni Giovanni Malagò, che aggiunge - Noi il 24 giugno del 2019 portammo a casa Milano-Cortina 2026, e da quel giorno a oggi siamo al quarto governo. Ognuno di questi governi ha avuto una figura diversa dedicata alle Olimpiadi, e nel mezzo c'è stato anche ingresso in campo di Sport e Salute. Quale visione a lungo termine ci può essere in questo scenario?". I clamorosi risultati sportivi del 2021 non si faranno più, a meno che "non si acceleri moltissimo negli altri settori, in primis l'impiantistica, che devono essere complementari a quello che funziona", ha detto il numero uno dello Comitato Olimpico tricolore.

Numeri impietosi: italiani sedentari

Nonostante il 2021 sia stato l'anno da record dello sport azzurro, i dati confermano che nel nostro Paese la gente si più interessata a guardare l'attività sportiva in tv piuttosto che praticarla. Secondo il censimento dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), l’Italia si posiziona come il 4° Paese OCSE più sedentario tra gli adulti e 1° tra i bambini. Sedentarietà che determina un imponente costo sanitario a causa delle patologie provocate, stimato dell’Osservatorio in 3,8 miliardi di euro annui. A livello economico, l’Italia è il sedicesimo Paese in UE-27 per spesa pubblica dedicata allo sport per abitante, con un valore di 73,6 Euro pro capite, il 38% in meno rispetto alla media UE-27. Anche se lo sport attiva filiere industriali e servizi per un contributo al PIL di 24,5 miliardi di euro (1,4% del PIL nazionale) e occupa 420.000 persone, purtroppo il Paese si posiziona terz’ultimo in Unione Europa per incidenza degli investimenti dedicati allo sport sul totale della spesa pubblica. "Lo sport deve diventare la base per la costruzione di un welfare attivo per il nostro futuro, che rischia di andare in grande difficoltà nel 2050 - suggerisce il presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Luca Pancalli - Per anni c'è stata una deresponsabilizzazione della politica nei confronti dello sport, e questo ha portato all'impietosa situazione attuale". Un Paese non si valuta solo dal PIL, "ma anche dalla qualità della vita, e questo ci spiega bene l'importanza dello sport",  continua Pancalli. "L'aspettativa di vita delle persone disabili che praticano sport è dell'80 per cento superiore a chi non la pratica"

Le possibili soluzioni

L’Osservatorio Valore Sport, analizzate le principali problematiche, ha di conseguenza elaborato sei macro-proposte di policy. Innanzitutto la definizione di una Visione di lungo periodo, denominata “2050 – Italia in Movimento” con una roadmap di obiettivi condivisi da declinare con il principio guida di 'Sport in all policies', passando per l'incremento degli investimenti destinati agli impianti sportivi, al loro efficientamento e all’innovazione nel settore, fino all'incentivazione dell’offerta e domanda di sport attraverso la leva fiscale e la semplificazione degli iter burocratici. Valerio De Molli, managing partner & CEO di The European House – Ambrosetti, considera "molto ambiziosa" la visione dell’Osservatorio Sport da qui al 2050, "ma riteniamo che con politiche mirate sia possibile dimezzare il fenomeno della sedentarietà nei prossimi 30 anni". Così facendo, si è stimato "che il Paese beneficerebbe di un risparmio cumulato di spesa sanitaria nel periodo 2022-2050 di 32,5 miliardi di Euro e di una crescita cumulata del PIL di 134 miliardi di euro grazie al rilancio della filiera sportiva", conclude De Molli. C’è un solo modo per la crescita della pratica sportiva e il benessere della Nazione, secondo il presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli: "Stare nelle scuole e nei territori, tra la gente. Investire nello sport e nel sociale è il migliore rimedio possibile per tradurre i disvalori in valori, il disagio in coesione sociale, l’inattività e la malattia in benessere e salute. Noi ieri abbiamo lanciato 4 bandi che investiranno quasi 16milioni e che coinvolgeranno più di 12000 associazioni di base e oltre 1 milione di cittadini”.

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