Piume e musica dance: lo spettacolo di Gaultier che farà ballare Spoleto

Il Fashion Freak Show di Gaultier che arriva a Spoleto dal 4 luglio
di Francesca Pierantozzi
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Venerdì 7 Giugno 2019, 20:29
Una ballerina-acrobata con le piume vola sul monopattino attraverso la scena, Josephine Baker è un uomo – bello come il sole, muscoloso, bravissimo – che balla come un dio con un gonnellino di banane, Sweet Dreams degli Eurythmics tirerebbe fuori dalla tomba anche il più scettico degli spettatori, e quando arrivano i suoi sosia, con la maglietta a righe da marinaio e le paillettes da avanspettacolo, quasi ci si commuove, alle Folies Bergères. 

Incorreggibile Jean-Paul Gaultier. Lo aveva sognato e - come al solito - lo ha fatto. Non una sfilata, questa volta, non un abito spaziale per Madonna, o un omone in minigonna tartan, ma il Fashion Freak Show, uno spettacolo di varietà, uno show, un’operetta, un musical, un oggetto teatrale non identificato che in nove mesi ha attirato una folla di oltre 200 mila spettatori nella storica sala di Parigi.

«I codici non mi sono mai piaciuti, la bellezza è dovunque» dice lo stilista, (e regista, e costumista, e librettista) che dal 4 al 7 luglio porterà questa sua “creatura” al Festival 2Mondi di Spoleto.

Erano anni che Gaultier rimuginava su un’idea-sogno di creare un qualcosa che mischiasse la moda, lo spettacolo di varietà, la musica, la storia della sua vita, i suoi abiti, le sue muse. Il risultato è un musical fiammeggiante, che fa sfilare come una successione di quadri gli ultimi 50 anni della storia di Gaultier e la nostra, la Disco, il Funk, il Pop, il Rock, la New Wave, gli Chansonnier, George Michael, Gainsbourg o gli Chic (quando parte le Freak la platea salta più del palco).

Il libretto (anche se libretto vero e proprio non c’è) racconta la vita di Jean Paul che diventa Gaultier, dai banchi di scuola, dall’orsetto di pelouche “Nana” su cui cucì i primi abiti, alle prime creazioni e al successo planetario, gli amici, gli amori, la famiglia.

Sulla scena, una troupe di modelli, ballerini, attori, e acrobati ballano e cantano indossando le creazioni più iconiche di Gaultier, che questa volta si è sbizzarrito come non mai: le divise metalliche di Madonna – ma il metallo si trasforma in un metro da sarto - le piume di struzzo rosa fluo degne della migliore Wanda Osiris, i Kilt, la sosia barbuta di Conchita Wurst.

Ci sono gli anni dell’Aids che colpiva alle spalle e quelli irriverenti e grotteschi della chirurgia estetica. In mezzo ai colori di questo show inclassificabile soprattutto si balla e ci si diverte, con una forma di gentilezza e generosità non spocchiosa che di Gaultier è il marchio di fabbrica.

Forse è proprio questo che ha attirato tanto pubblico alle Folies Bergères in questi mesi e che ha fatto dire al direttore del Festival di Spoleto Giorgio Ferrara che il “Fashion Freak Show” sarà lo spettacolo “culto” dell’edizione 2019.

Quelle piume e calze a rete che popolano la scena, sono all’origine della creatività di Gaultier, che racconta: «Mia nonna mi aveva fatto vedere in tv uno spettacolo delle Folies Bergères, il giorno dopo arrivai a scuola con il disegno di uno di quei costumi, pieno di piume. La maestra prima mi bacchettò col righello sulle mani, poi mi incollò il disegno sulla schiena e mi fece fare il giro della scuola per umiliarmi. Ma accadde il contrario: i compagni, che fino ad allora mi scansavano perché non giocavo a calcio e sembravo una femminuccia, mi chiesero di fare altri disegni di donne così belle. Quelle piume mi salvarono».

Intorno a Gaultier, un cast eccezionale, con la colonna sonora in mano al re Nile Rodgers, (fondatore degli Chic, autore tra l’altro di Upside Down di Diana Ross o Let’s Dance di David Bowie) e le coreografie firmate da Marion Motin, che ha lavorato con tutti, da Madonna a Preljocaj.
Senza dimenticare cameo in video o in voce off di qualche amico come Catherine Deneuve (perfetta in commentatrice di sfilata), Amanda Lear e Rossy de Palma.
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