L'amore e la sofferenza raccontati con la risata: “Augusto” di Sciarroni all'Argentina

Augusto di Alessandro Sciarroni
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Mercoledì 4 Settembre 2019, 01:02
Apre la stagione del Teatro Argentina uno degli artisti italiani di più ampio successo internazionale con tournée in tutto il mondo, Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla Biennale Danza 2019, che domenica 8 e lunedì 9 settembre (ore 21) porta in scena la sua recente creazione, Augusto, un racconto coreografico sull’amore e sulla sofferenza attraverso l’obbligo della risata perpetua a cui i performer si sottopongono per l’intero spettacolo.

Lo spettacolo – inserito nella programmazione di Grandi Pianure, progetto sulla coreografia contemporanea affidata a Michele Di Stefano, e presentato in collaborazione con Short Theatre – è un’ardita ricognizione sul bisogno di sentirsi amati e sul dolore attraverso la messa a nudo di nove interpreti impegnati nella rappresentazione dell’emozione, un ostinato meccanismo espressivo basato sulla risata ad oltranza, in omaggio alla figura “dell’Augusto” di matrice circense.

La pratica fisica e vocale attraverso la quale viene concesso agli interpreti di esprimersi è esclusivamente quella della risata ad oltranza. In questa maniera, i performer ridono per rappresentare gioia, euforia, commozione, così come sofferenza, rabbia e paura. Infatti, il titolo dello spettacolo è un omaggio alla figura dell’Augusto: il clown, il fool, l’idiota che combina sempre guai e che si orina addosso, sempre ubriaco, col naso rosso e che ride di tutto. Ma “augusto” significa anche imperiale, regale, autorevole, ed è il nome del primo imperatore romano. Eccoli allora, gli interpreti di Augusto, mentre ridono di continuo, senza concedere a loro stessi e al pubblico la possibilità di capirne la ragione. Eccoli, mentre camminano, corrono, si raggiungono e si abbracciano ridendo. Eccoli ancora, mentre giocano e ridono come adolescenti. Mentre sono costretti da una forza misteriosa ad organizzare il loro riso ritmicamente e sonoramente.

Si ride anche della violenza, in Augusto. Come al circo: quando il clown inciampa, va a sbattere, combina disastri e per punizione riceve uno schiaffo finto dal suo collega. Si ride come ridono i bambini in Augusto, fino a quando non ci si accorge che ci si è fatti male sul serio.

La danza ipnotica e dolente di Alessandro Sciarroni ritornerà protagonista a fine stagione al Teatro India a chiudere il progetto Grandi Pianure con il suo nuovo lavoro Turning (23 e 24 maggio), una pratica performativa a partire dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali, che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo in cui sono nati.
Il coreografo costruisce su questo concetto l’azione di un corpo che “ruota” attorno al proprio asse, in una danza incentrata sull’esplorazione e la sperimentazione del lavoro in punta interpretato da cinque ballerini classici.
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