Quando hai all’attivo oltre 35 anni di musica, puoi scegliere di scendere dalla consolle oppure di continuare a girare il mondo da Re, anzi, da King of House. E’ il caso di
Tony Humphries, classe 1957, che deve tutto ad una cassetta: quella con la sua musica mixata, consegnata, nel 1981, al produttore Shep Pettibone, che gli spalancò le porte della radio Kiss Fm. E’ l’anno della svolta: eppure, fino ad allora, Humphries si sarebbe “accontentato” di lavorare nella redazione del giornale Daily News. La musica entra in maniera dirompente nella sua vita: ecco la residency allo Zanzibar, nel New Jersey, e poi il Ministry of Sound, a Londra e l’Echoes di Rimini. Una carriera che non poteva non incrociare quella di altri mostri sacri della notte: ecco allora il progetto Kings of House, che lo vede nei più grandi club con David Morales e Louie Vega (memorabile la loro prima esibizione, nel 2009, nella Webster Hall, a New York). Sabato tornerà a Roma per il suo quarto set, in occasione della nuova stagione del
Room 26.
Chiuderà, invece, la summer season del
Butterfly con i suoi 3 giorni di festa, ospite di Giancarlino,
Andrea Esu, direttore artistico di Spring Attitude e fondatore del party L-Ektrica. Aspirante calciatore (con la Fiorentina nel cuore), da piccolo si fa ispirare dal fratello dj e dalla collezione dei successi dei Beatles scoperta in casa. Cresciuto a Smiths e Depeche Mode, Esu inizia ad animare le notti romane negli anni Novanta, finendo poi col pubblicare i suoi lavori su etichette tedesche e inglesi.
(Per segnalare djset a Roma: marco.pasqua@ilmessaggero.it)