Baci, nudi ed eros sui muri: la sexy Street Art secondo Valeria Arnaldi

Baci, nudi ed eros sui muri: la sexy Street Art secondo Valeria Arnaldi
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Venerdì 7 Luglio 2017, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 19:25

Curve monumentali, bellezze sensuali, fisici ingigantiti a conquistare lo sguardo e dominare la città. E ancora, baci, abbracci, perfino amplessi. Desiderio ed erotismo conquistano la street art, offrendo spunti di riflessione e soprattutto forme agli interventi di più artisti nel mondo. Questione di tradizione e, al contempo, per paradosso, di rivoluzione. L’eros e il nudo, infatti, sono temi “classici” della riflessione artistica, sin dall’antichità. La street art, però, proseguendo la tradizione ma sconfessando secoli di pitture custodite nel segreto di stanze e talami, ora porta quei temi - e i desideri e le fantasie che sanno sollecitare - direttamente in strada, all’aperto, nello spazio urbano.
 

 


A questa evoluzione “sexy” di genere e linguaggio è dedicato il libro di Valeria Arnaldi “Metropolitan Eros. Nudo ed erotismo nella street art”, appena pubblicato da Ultra, che propone un’analisi del fenomeno, spaziando attraverso più Paesi e più artisti, anche con interviste, per indagare evoluzione e significato della sensualità “urbana”, che moltiplicando le immagini di corpi e nudi chiama ognuno a interrogarsi su marketing del corpo e costruzione collettiva di un immaginario “a due”.

«Dagli Usa al Giappone, dall’Europa all’Italia - scrive l’autrice - l’erotismo trasforma i muri in occasioni e sfondi di contatto per raccontare un nuovo modo di vivere e pensare, perfino “decorare”, la città. E il corpo si fa strumento per rompere le convenzioni e animare il tessuto urbano ma soprattutto gli sguardi dei passanti richiamati, a sorpresa, all’attenzione direttamente da un inatteso desiderio. La passione prende il sopravvento. O perlomeno tenta di farlo. Per protesta, libertà e liberazione. A volte, provocazione». Dal bacio tra due poliziotti britannici, firmato da Banksy, al desiderio irrefrenabile illustrato dalla francese Claire, graficamente “consumato” agli angoli delle strade, contro i portoni, in garage e gallerie, dai murales di Hush, tra giovani “rubate” al mondo degli anime e geishe, fino alle iconiche principesse disneyane spogliate da Dillon Boy, passando per la nudità femminista di Lady Aiko, Miss.Tic, Vinie, Tati Suarez e molte altre street artist, quella proposta è un’analisi critica delle diverse tendenze del nudo “street”, tra ornamento e filosofia.

Quelle ritratte sono donne comuni, riconoscibili, attuali, anche quando sono fantastiche o idealizzate. E sono sempre donne libere, pure di manifestare i propri desideri, andando al di là dei canoni sociali. «I messaggi sono vari - afferma l’autrice - Il corpo è esaltato ed esposto per parlare di libertà e di diritti, per contrastare stereotipi, per meditare e per colpire, per fare ironia e fare “politica”, nel senso puro del termine, dal basso. E perfino quando le curve vengono ostentate per il semplice piacere dello sguardo, il richiamo subliminale è al senso del proprio Essere ed essere lì, in quel momento.
Le curve floride irrompono con prepotenza nella grigia routine del quotidiano portando ognuno a chiedersi, anche solo per l’istante di uno sguardo, dove si trovi e dove invece vorrebbe essere, più semplicemente dove lo stia conducendo la strada intrapresa. Verso quale meta». La risposta è nel “circo” di Miss Van e nel Kama Sutra di Lik, nella magia della sensualità illustrata da Vinz e nelle donne “accese di luce” di Fin DAC, fino ad arrivare ai lavori di Diamond, Hula, Jeaze Oner, Pegasus, Solo, Lushsux e Faile, solo per citarne alcuni, un viaggio nel tempo e nello spazio inseguendo il desiderio, finalmente, “messo a nudo”.

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