Scamarcio va di corsa: «Race for Glory, un film per raccontare il genio italiano. Non solo nel rally»

Riccardo Scamarcio porta al cinema dal 14 marzo "Race for Glory", progetto internazionale, del quale è attore principale, pei panni di Cesare Fiorio, ma anche sceneggiatore e produttore: il grande successo della Lancia sull'Audi nel mondiale rally del 1983 "è una metafora di quanto noi italiani sappiamo rimontare da situazioni di svantaggio"

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Mercoledì 13 Marzo 2024, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 13:08

Il produttore è lui. E da produttore (ma anche attore principale e sceneggiatore) di "Race for Glory" Riccardo Scamarcio ha scelto: doveva raccontare la storia incredibile della vittoria della Lancia 037, ultima vettura a trionfare senza trazione integrale, sulla tedesca e monopolista Audi. E ha scelto di raccontare quelle corse folli, tragedie e personaggi, con lo stile analogico di quegli anni Ottanta in cui il genio italiano trionfava contromano (la vittoria del Mundial nell'82, l'anno dopo questo trionfo nel rally). 

"Per raccontare lo spettacolo delle corse ho preferito far sentire alla troupe e allo spettatore l'odore della benzina più che il rumore sordo dei chip: certe cose ormai si fanno tutte in digitale, con gli schermi magici negli studi. Noi siamo scesi in campo: come fece l'equipe della Lancia in quel 1983 che segnava la fine di un'epoca e di un'epica dei motori".

L'Italia, un'idea di Italia simbolo di qualità distinguibile, è al centro del pensiero dello Scamarcio imprenditore cinematografico, attore internazionale. Ci parla di come ci si possa poi sentire a proprio agio anche con monumenti del cinema mondiale come Al Pacino e Johnny Depp con cui ha condiviso la lavorazione di "Modì". "Sarò Modigliani per il film diretto da Depp: con Pacino abbiamo passato giorni bellissimi sul set. Grazie alla semplicità e al carisma di uomini e attori grandissimi". 

L'incontro con Fiorio e quella storia ha qualcosa di magico e che lo riporta alle radici pugliesi, rivendicate sempre con orgoglio da portabandiera. "Abbiamo utilizzato per questo film auto d'epoca. Nella ricerca di una di queste mi dicono che a pochi chilometri di una casa che ho in Valle d'Itri viveva proprio Cesare Fiorio, il personaggio che avrei impersonato: uno che vinto una ventina di titoli mondiali. Anche lui aveva scelto il buen ritiro a Cegli Messapica, una vita da Cincinnato dopo tante battaglie sportive (fu anche direttore della Ferrari, ndr). E ci siamo conosciuti".

Le sfide alla Germania dell'Audi, battuta allora con mille stratagemmi ingegneristici e furbizie, ci riporta con il mappamondo alla scelta di Riccardo dell'Inghilterra. "Italia e Inghilterra hanno molte più cose in comune di quanto si pensi, anche rispetto ai cugini francesi o i partner-avversari tedeschi, o gli spagnoli. Sono gli unici, gli inglesi, ad aver saputo costruire un impero mondiale, dopo i romani. Grazie ad una lingua universale". 

Nella carriera e nella vita (vita anche da sex symbol: "non mi è dispiaciuto esserlo, non ho cercato di esserlo") di Scamarcio gruppi di lavoro spesso ritrovati: qui la pattuglia vede alla regia Stefano Mordini (anche nella Scuola Cattolica) e lo sceneggiatore Filippo Bologna. Poi c'è un amore burrascoso con Michele Placido con litiga e si riappacifica in pugliese. "Michele mi scelse per Romanzo Criminale in un film che lanciò Rossi Stuart, Favino, Germano, Santamaria: un'intera generazione che ora ha dimensione internazionale. Ha grande occhio e un'istintività sul set per la quale magari ci litighi, ma poi ti abbracci".   

LA SCHEDA
Race for Glory: Audi vs. Lancia di Stefano Mordini è prodotto da Lebowski con Rai Cinema, coprodotto da Davis Film in associazione con Mas S.r.l,. ha debuttato a gennaio in uscita limitata e sulle piattaforme negli Usa, e dal 14 marzo arriva nelle sale italiane con Medusa. Nel cast anche Daniel Bruhl nel ruolo di Roland Gumpert, direttore sportivo dell'Audi, Volker Bruch per il pilota di punta della Lancia, Water Rohrl e Gianmaria Martini nella parte del primo pilota dell'Audi Hannu Mikkola, insieme a Katie Clarkson-Hill, Giorgio Montanini e tra i cameo anche Lapo Elkann nei panni del nonno Gianni Agnelli.
 

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