Oliver Stone in Russia incontra Snowden e dichiara: vorrei girare un documentario su Putin

Oliver Stone (variety.com)
di Giacomo Perra
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Venerdì 7 Novembre 2014, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 16:57
Una data e un’intrigante suggestione professionale. Si tiene essenzialmente dentro questi due elementi il viaggio in Russia di Oliver Stone. Giunto in Europa per vedere Edward Snowden, l’informatico statunitense noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa dei governi statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti, nonché protagonista del suo prossimo film, Stone ha annunciato, con ciak nel gennaio del 2015, l’imminente inizio delle riprese della pellicola sul “Datagate”.



Poco dopo, poi, il regista americano ha stupito un po’ tutti i giornalisti dell’agenzia di stampa RIA Novosti, vagheggiando l’ipotesi di un film su Vladimir Putin, che avrebbe incontrato brevemente qualche giorno fa al Teatro delle Nazioni di Mosca: «Mi piacerebbe intervistare Putin, rappresenta un punto di vista differente che gli americani non hanno spesso occasione di ascoltare», ha detto Stone che nel curriculum, oltre alla direzione di pellicole passate alla storia del cinema come “Platoon”, “Wall Street” e “JFK”, vanta la produzione di documentari su importanti capi di Stato quali Hugo Chavez e Fidel Castro.



Meticoloso come sempre, il regista ha deciso di parlare con Snowden - attualmente latitante visto che si di lui pende un’accusa di furto di proprietà del governo, comunicazione non autorizzata di informazioni della difesa nazionale e comunicazione volontaria di informazioni segrete con una persona non autorizzata da parte dei procuratori federali statunitensi -, nonostante gli spunti per la costruzione dello sceneggiatura certo non gli manchino. La pellicola, che si intitolerà “The Snowden files” e verrà girata a Monaco di Baviera, si basa infatti su due libri recenti che hanno sviscerato con dovizia di dettagli il “caso” dell’ex funzionario della Cia: l’omonimo testo di Luke Harding e “Time of the Octopus”, scritto da Anatoly Kucherena, legale russo di Snowden, con cui Stone ha ammesso di essere in contatto da circa un anno.



Da sempre considerato uno dei registi più politicizzati di Hollywood e inviso alla destra repubblicana, Stone ora se la dovrà vedere anche con Obama. A Washington, che sta cercando di riportare in patria l’”infedele” Snowden, infatti, non vedono particolarmente di buon occhio la trasferta russa del regista, tanto più dopo l’abboccamento col nemico Putin. Se ne dovranno fare una ragione.