Fresi, ha mai fatto un viaggio notturno in treno?
«Ancora no, ma è un desiderio che vorrei soddisfare presto. Amo molto quel mezzo di trasporto: permette di perdere meno tempo che con l’aereo e durante il tragitto puoi leggere, lavorare, studiare. Se poi scegli il percorso notturno, risparmi anche l’hotel e arrivi a destinazione riposato».
E dove le piacerebbe andare?
«Sicuramente, per cominciare, prenderei il treno Roma-Parigi per andare a mangiare un ”croque-monsieur” alla famosa Brasserie Lipp di Saint Germain».
Nella sua vita c’è stata qualche vacanza in treno indimenticabile?
«Certo, è quella che 9 anni fa ho fatto con mio figlio Lorenzo, allora 4 anni, mia moglia Cristiana e mia suocera per andare da Milano a Pavia, Padova, Venezia. E’ stato un viaggio indimenticabile: nessun problema di traffico, niente obbligo di rimanere concentrato alla guida e mille cose da scoprire insieme alla famiglia».
Come ricorda la lavorazione di ”Tutti a bordo”?
«E’ stata un'esperienza divertente anche se faticosa perché lo spazio era molto ridotto. Noi in realtà stavamo fermi mentre il paesaggio visibile dai finestrini era generato da immagini digitali».
Un viaggio sull’Orient Express la tenta?
«Magari, impazzirei dalla gioia. Mi attira, di quel mitico convoglio, anche il codice di eleganza richiesto, un rituale come il tè delle cinque...Sempre che non ci scappi il morto, visto che abbiamo scoperto quel treno grazie ai romanzi di Agatha Cristie».
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