Circondato dalle enormi opere, Servillo ci trasporta nel mondo di Emilio Vedova attraverso le sue stesse parole, parole tratte da “Emilio Vedova, Pagine di Diario” che l’artista pubblicò agli inizi degli anni Sessanta e che con il suo tono poetico, frammentario e impulsivo restituisce alla perfezione lo spirito e la personalità del pittore. Le pagine trasudano un processo creativo profondo e tormentato e raccontano momenti essenziali della storia del Paese: la società post-agricola, il fascismo, la lotta partigiana, il dopoguerra, le correnti pittoriche e le avanguardie artistiche. La narrazione segue un percorso non lineare muovendosi, tra l’esperienza personale di Vedova, la contestualizzazione dei tempi, dei luoghi e degli ambienti artistici attraversati, mantenendo sempre centrale l’opera.
Il racconto filmico si arricchisce via via con il contributo di interviste ed interventi di amici, colleghi, critici e collaboratori dell’artista: da Alfredo Bianchini, presidente della Fondazione dedicata a Emilio e alla compagna di una vita, Annabianca, a Germano Celant, da Karole Vail, direttrice della Guggenheim Foundation e nipote di Peggy a Fabrizio Gazzarri, storico collaboratore di Vedova, fino a Georg Baselitz, il grande pittore tedesco amico di Vedova.
Preziosi documenti inediti provengono dal poderoso archivio della Fondazione: estratti video, registrazioni audio, materiale autografo, con un focus particolare soprattutto su quei materiali che lasciano spazio alla fisicità di Vedova, nell’affrontare le tele e nel dipingere.
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