Morto Carlo Croccolo, «bellezza mia» e voce di Totò, aveva 92 anni

Morto Carlo Croccolo, famoso al fianco di Totò (che doppiò) e in «Tre uomini e una gamba»
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Sabato 12 Ottobre 2019, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 13:49

Morto Carlo Croccolo: l'attore 92enne lavorò al fianco di Totò e lo doppiò in molti film. «Ha vissuto una vita straordinaria come straordinario è stato il suo talento. I funerali si terranno domani, domenica 13 ottobre, alle ore 16, presso la Chiesa San Ferdinando a Piazza Trieste e Trento» a Napoli. Queste le parole del post su Facebook che annuncia la morte, stamani, di Carlo Croccolo. Dalle 15,30 sarà aperta la camera ardente nell'aula consiliare del Comune di Castel Volturno, in provincia di Caserta.

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Il ricordo di Isa Danieli. «Ciao Carlo, Fa buon viaggio e grazie». Così l'attrice Isa Danieli ricorda su facebook Carlo Croccolo, il grande comico scomparso oggi a Napoli all'età di 92 anni. La Danieli pubblica una foto che la ritrae insieme a Croccolo in una scena della serie tv 'Caprì nella quale l'attore napoletano interpretava il ruolo di Totonno.


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Croccolo è morto all'età di 92 anni. La notizia è apparsa sul suo profilo Facebook con un breve post: Croccolo ha lavorato al fianco dei più grandi comici italiani a cavallo degli anni '50 e '60, da Totò a Eduardo e Peppino De Filippo. A Totò Croccolo prestò anche la voce negli ultimi film della sua carriera quando il Principe della Risata era quasi cieco. Croccolo vinse un Davide di Donatello nel 1989 per la sua interpretazione di "O Re", film storico di Luigi Magni. Dopo il debutto in radio nel 1950, partecipò a 118 film, oltre alla televisione, al teatro e al doppiaggio: fu anche la voce di Stanlio e Ollio. Negli ultimi anni, la partecipazione alla serie Rai Capri nei panni del pescatore Totonno, ruolo che ne ravvivò la popolarità.


 

Celeberrima la figura del padre della promessa sposa nel film Tre uomini e una gamba, con Aldo, Giovanni e GiacomoCarlo Croccolo nei ciak impersonava il severo papà della figlia più piccola, ruolo di Luciana Littizzetto.



il ricordo della moglie. «Se n'è andato un pezzo importante del Cinema e del Teatro. Se n'è andato un compagno di vita tenero e amoroso. Se n'è andato, determinato e consapevole così come è vissuto. A noi tutti resta il dovere e la responsabilità di perpetuarne il ricordo e conservarne il sorriso». Così Daniela Cenciotti, la moglie di Carlo Croccolo. 

Franceschini: grande lutto. «La scomparsa di Carlo Croccolo è un grande lutto per lo spettacolo italiano, che perde un attore, regista e doppiatore che con grazia e maestria ha attraversato tre generazioni di cinema e teatro. Pilastro della scena partenopea, a lungo a fianco di Totò nella vita e nella professione, è stato protagonista anche a fine carriera di convincenti interpretazioni che hanno donato gioia e allegria a molti». Così il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

Castel Volturno il suo buen retiro. Da trent'anni Carlo Croccolo aveva scelto il litorale casertano e in particolare Castel Volturno come suo buen ritiro; quella che negli anni '80 una era la località balneare preferita dei napoletani, poi abbandonata in seguito al terremoto e a un progressivo degrado, era per Croccolo la sua dimensione di vita, che condivideva con la moglie Daniela Cenciotti. «Una bella donna maltrattata» amava dire il grande attore di Castel Volturno, che poi lo ha onorato con la consegna delle chiavi della città nel 2017, in occasione dei 90 anni dell'attore. Croccolo ha cambiato due abitazioni, ma ha sempre vissuto in zona Pinetamare, caratteristica località di Castel Volturno, dove le case color sabbia ricordano sempre il mare.
 

 

«Croccolo amava il mare» ricorda l'ex sindaco Dimitri Russo, colui che gli ha conferito le onorificenze cittadine. «Era una persona bellissima, con cui era stupendo parlare e confrontarsi.
Una pietra miliare del teatro e del cinema italiano che aveva scelto la tranquillità di Castel Volturno per trascorrere la vecchiaia, facendo molto per questo territorio. Era sempre accanto alla moglie che organizzava commedie teatrali, che poi venivano rappresentate nelle scuole della città; una volta fui inserito anch'io come attore, ma per i miei impegni di sindaco non riusciì a imparare il copione; così durante lo spettacolo erano evidenti le mie lacune, ma lui, con il suo fare ironico, davanti ad una sala piena, disse che 'nella mia ignoranza ero stato molto bravo, e avevo reso l'ideà. Mi fece enormemente piacere la sua schiettezza e tutti risero»

 

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