Adesso, in una stanza al settimo piano della Madonnina, clinica milanese nel centro di Milano, coccola la sua Penelope, figlia amatissima attesa per vent’anni con la stessa trepidazione, ansia e i molti momenti di sconforto con cui l’eroina dell’Odissea ha aspettato Ulisse. Penelope Jane è una bella bimba, pesa due chili e 530 grammi ed è lunga 48 centimetri, è nata ieri poco prima di mezzogiorno e sfoggia «una pettinatura rock, che è la copia esatta della mamma», scherza Enrico Semprini, il ginecologo che l’ha aiutata a venire al mondo. Assicura che la cantante «sta bene ed è molto felice, che il parto si è svolto senza problemi, «soltanto una decina di giorni prima della data prevista», ed è avvenuto spontaneamente, senza la necessità di un cesareo.
Semprini, che è stato medico di tante mamme celebri tra cui Silvia Toffanin, compagna di Piersilvio Berlusconi, ha seguito fin dall’inizio la rocker senese: «La piccola è nata al termine di una bellissima gravidanza», spiega, ed è stata concepita non per ovodonazione, «come qualcuno può aver pensato, ma dopo un lungo percorso di cure che negli anni hanno permesso questo risultato». Un cammino impegnativo e doloroso, come ha confessato la cantante: «Ho fatto la marcia della pace di Assisi contro la guerra del Kosovo. Ma a un mese di gravidanza, e anche se mi sentivo bene, 25 chilometri a piedi sono davvero tanti. Così ho perso il bambino. L’anno seguente è stato peggio, perché quando ho abortito ero incinta di tre mesi e mezzo». Oggi, «dopo il dolore profondo e lo shock», può stringere a sé «il più grande amore della mia vita», nata lo stesso giorno dell’amatissima nonna Giovanna Cellesi. «Vorrei concentrarmi non sul passato ma sul futuro - dice il medico - adesso si apre un bellissimo ciclo».
Gianna Nannini è una mamma felice e come altre mamme è già in giro per i corridoi con la bimba in braccio. Lascerà la clinica «quando si deciderà per l’allattamento». Lei si sente pronta per la grande avventura. «Per fare figli ci vorrebbe la patente. E io l’ho presa, perché negli anni ho imparato a vivere e ad amare».
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