Scuola, cattedre sempre più vuote: per una su 4 c'è il supplente

Scuola, cattedre sempre più vuote: per una su 4 c'è il supplente
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 2 Settembre 2020, 06:47 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 00:18

Nella scuola italiana mancano all'appello i docenti da assumere. E così l'anno dell'emergenza Covid potrebbe essere ricordato anche come quello del record di supplenze. Se ne potrebbero registrare oltre 250mila, tra cattedre vacanti e lavoratori fragili che non torneranno in classe: considerando che i docenti sono 800mila, più di uno su 4 sarà precario. Nelle scorse settimane il ministero dell'istruzione ha autorizzato quasi 85mila assunzioni ma difficilmente si realizzeranno. Basti pensare che un anno fa, nonostante il Mef avesse autorizzato quasi 53mila immissioni in ruolo, alla fine se ne concretizzarono meno della metà. Circa 30mila cattedre restarono vacanti.

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NIENTE CONCORSI
Quest'anno potrebbe andare anche peggio visto che, nel frattempo, ci sono stati 30mila pensionamenti e non si sono fatti concorsi. Le graduatorie sono sempre le stesse. Come si crea questo paradosso per cui non ci sono docenti da assumere ma, ogni anno, si registrano 150mila supplenze? Per essere assunti a tempo indeterminato, ottenendo una cattedra con l'immissione in ruolo, è necessario far parte di una graduatoria ad esaurimento o di una graduatoria di merito, in cui si entra tramite concorso. Il problema è che le graduatorie sono esaurite, in tante province e per diverse classi di concorso. Soprattutto nelle scuole medie e superiori, ad esempio, dove mancano professori di italiano, matematica e lingua spagnola: le graduatorie ad esaurimento sono ormai inaccessibili mentre a quelle di merito si accede solo tramite concorso. Ma i concorsi della scuola riprenderanno solo in autunno.

Secondo i piani del ministero, le selezioni si sarebbero dovute svolgere nella primavera scorsa ma poi, causa Covid, tutto si bloccò. E ora il rischio che migliaia di cattedre restino vacanti è più che mai concreto. Secondo le stime sindacali, non si riuscirà ad andare oltre il 25-30% delle assunzioni previste. Per provare a coprire il maggior numero di cattedre, la ministra all'istruzione Lucia Azzolina quest'anno ha lanciato la call veloce. Si tratta di una procedura straordinaria, per coprire eventuali posti residui dopo le assunzioni ordinarie: possono aderire volontariamente tutti gli iscritti alle graduatorie di merito e a quelle ad esaurimento che non sono entrati di ruolo nella loro regione, si candidano sui posti di una o più province di una sola regione, diversa da quella di appartenenza. In questo modo potranno ottenere l'assunzione prima del tempo ma dovranno spostarsi e restare nella nuova regione per almeno 5 anni.

Probabilmente la maggior parte dei candidati alla call veloce partirà dal Sud per andare ad insegnare di ruolo nelle regioni del Nord, dove storicamente ci sono maggiori possibilità. Ma per i sindacati non si riuscirà ad andare oltre le 6 mila assunzioni, considerando anche che in questa fase potrebbe pesare la paura degli spostamenti. Gli esiti si avranno la prossima settimana.

La caccia al prof è quindi aperta, con la paura di restare senza, e sembra un paradosso se si pensa invece alle migliaia di precari che aspettano solo di essere chiamati. Le previsioni parlano di circa 250mila supplenze senza contare che, per l'emergenza Covid, quest'anno potrebbero essere più numerose le cattedre da coprire anche per i cosiddetti lavoratori fragili che resteranno lontani dalle classi, spaventati dalla ripresa dei contagi.

IL QUADRO
Nella scuola italiana la percentuale di over 55 è del 40-45% e gli ultra 62enni sono 171 mila. Iniziano infatti ad arrivare i certificati medici: «In questi giorni spiega la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi - gran parte dei docenti si incontra da remoto ma le questioni esploderanno al momento di rientrare in servizio e questo perché abbiamo bisogno di indicazioni e regole per i lavoratori fragili: possono lavorare a distanza o con un gruppo ristretto di ragazzi? Possono essere sostituiti da un supplente?». In questo modo il triste record dell'anno scolastico passato, con quasi 200mila supplenti in cattedra potrebbe essere battuto raggiungendo quota 250mila. E potrebbero essere reclutati per la prima volta anche gli studenti in Scienze della formazione primaria. Ci sono poi anche i 70mila docenti dell'organico aggiuntivo per l'emergenza Covid: avranno contratti a tempo determinato, quindi saranno precari, e porteranno avanti la didattica dove è necessario sdoppiare le classi o aumentare le ore di lezione.
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