La preside con il pitbull che partecipa alle riunioni: «Non so a chi lasciarlo». Il cane da tre mesi in una scuola di Milano

Esposto delle famiglie. L’associazione dei dirigenti d’istituto: «La legge non lo vieta, ma serve buonsenso»

La preside con il pitbull che partecipa alle riunioni: «Non so a chi lasciarlo». Il cane da tre mesi in una scuola di Milano
di Claudia Guasco e Lorena Loiacono
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 06:49 - Ultimo aggiornamento: 09:04

MILANO Ares è un cucciolo di un anno e mezzo. Però è un pitbull, pesa trenta chili e da tre mesi trascorre le sue giornate nell'ufficio della dirigente dell'istituto tecnico Pietri Verri, a Milano. «È affettuoso, giocherellone e certo non vaga per i corridoi. Non lo porterei mai se pensassi che possa fare del male a qualcuno», afferma la preside Susanna Musumeci. Che guida il Verri da dieci anni, assicura che i rapporti interni sono sereni e «ci fossero stati problemi con il cane, che poi è di mio figlio, mi sarei aspettata che qualcuno me ne parlasse subito». Invece è partito un esposto inoltrato a svariate forze dell'ordine.

IN CATTEDRA

La segnalazione è datata 30 gennaio 2024: «Con la presente si intende rappresentare alle Vostre istituzioni che la dirigente scolastica dal mese di aprile 2023 si reca quotidianamente a scuola in compagnia di un pitbull condotto al guinzaglio e sprovvisto di museruola.

Anche le riunioni collegiali avvengono alla presenza del suddetto cane, come si può evincere dalle fotografie allegate». Immagini che mostrano la preside in cattedra e il grosso muso di Ares al suo fianco.

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«La segue in tutti i suoi spostamenti all'interno del plesso, anche in presenza degli studenti», prosegue la denuncia. Questa situazione avrebbe dovuto essere «temporanea, perché causata dalla positività al Covid della dog sitter ma, dopo quasi un anno, la situazione continua a permanere». Generando timori tra chi lavora al Verri: «Questa segnalazione deriva da una profonda preoccupazione che comportamenti imprevedibili dell'animale possano generare eventi gravi per gli studenti, per il personale e per i docenti». Quando ieri, all'ora di pranzo, è stata informata della denuncia da alcuni amici del figlio, Susanna Musumeci dice di esserci rimasta male: «Nessuno è mai venuto a dirmi di avere paura del cane, di non volerlo a scuola. Dove, peraltro, viene da meno di tre mesi per problemi di gestione familiare». Un'iniziativa che non ha riscosso l'approvazione generale. «Metà del personale entra in presidenza e porta ad Ares biscotti e dolcini. So che ci sono alcuni docenti non amici degli animali oppure impauriti e sono quelli che non entrano nella stanza, bussano alla porta e io esco - racconta la dirigente - Su 150 dipendenti dell'istituto, più o meno so chi viene a trovarlo e chi no. Continuo a ricevere messaggi di solidarietà, di chi si dissocia dall'iniziativa, però qualcuno sarà ben stato. Ora aspetto una comunicazione ufficiale. Io comunque non vedo problemi di incolumità fisica e nemmeno una legge violata».

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La preside rivendica la sua prudenza nella gestione di Ares. «Certo non posso entrare a scuola volando. Però nei corridoi è sempre al guinzaglio, non entra nelle classi, non sale ai piani, non incrocio gli orari di ingresso e uscita degli alunni. In presidenza è libero, non posso incatenarlo dodici ore». E quella foto alla riunione? «È capitato che a un paio di incontri collegiali fosse con me sul palco, a dieci metri dalla platea, legato a un tavolo lungo quindici metri e imbullonato a terra. Immagine tra l'altro scattata durante un collegio docenti e zoomata». Ora si pone la questione della futura presenza di Ares a scuola. Oggi sarà in istituto? «Fino a lunedì resta a casa, ci sono le vacanze di Carnevale. Stiamo cercando una soluzione, ma non penso di doverla trovare in fretta. Per me, che il cane stia in presidenza non è un problema. Anzi, questa vicenda mi spinge a non accelerare la ricerca di una persona di fiducia che lo accudisca, non voglio lasciare intendere di agire in conseguenza dell'esposto».

LE REGOLE

Al momento nell'ufficio di presidenza dell'istituto milanese non è previsto l'arrivo degli ispettori ministeriali, dal ministero dell'Istruzione e del merito fanno sapere infatti che non c'è per ora l'intenzione di avviare ispezioni o indagini interne. Ma la questione resta comunque da valutare nei suoi aspetti pratici, visto che sulla preside pende una denuncia con tanto di foto. L'Associazione nazionale dei presidi chiarisce alcuni punti: «Da un lato va specificato che non esiste una norma legislativa che vieta di portare un cane nei luoghi pubblici - spiega il presidente Anp, Antonello Giannelli - e la scuola è un luogo pubblico. Ma, d'altro canto, ci sentiamo di valutare la questione dal punto di vista del buonsenso e dell'opportunità di portare un cane a scuola». Giannelli ricorda che il proprietario di un cane è sempre responsabile dell'animale, e «occorre valutare la condizione fisica del cane e la capacità del proprietario, in questo caso della preside, di saperlo gestire. Considerando anche l'ambiente in cui viene portato l'animale ogni giorno».

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