Samantha Cristoforetti, alla Sapienza laurea Honoris Causa in Ingegneria aerospaziale: «Europa e Italia rischiano di restare indietro»

Nella "lectio" la prima astronauta italiana esprime preoccupazione per la perdita di terreno del comparto aerospaziale sempre più vitale per lo sviluppo

Samantha Cristoforetti, alla Sapienza laurea Honoris Causa in Ingegneria aerospaziale: «Europa e Italia rischiano di restare indietro»
di Laura Larcan
3 Minuti di Lettura
Martedì 10 Ottobre 2023, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 18:06

Un "titolo" in più per le sfide spaziali. Da oggi Samantha Cristoforetti vanta anche un Dottorato di ricerca honoris causa in Ingegneria aeronautica e spaziale conferitole dall'università della Sapienza.

"E' un grande onore e un profondo privilegio questo riconoscimento, e' l'occasione di parlare ancora di esplorazione spaziale".

L'austronauta Samantha Cristoforetti ci tiene "a parlarne" come fosse una sua nuova ennesima missione, per diffondere il significato del viaggio nello spazio. Un'ambizione non tanto personale quanto di paese e continente. È il suo messaggio, il leitmotiv di una mattinata piena di emozioni alla Sapienza, dove è stata protagonista.

Vestita da cerimonia con la toga accademica e il tocco, con bordi di raso, le e' stato conferito il Dottorato di ricerca honoris causa in Ingegneria aeronautica e spaziale europea in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico 2023-2024 a 721 anni dalla fondazione. Al suo fianco, la rettrice Antonella Polimeni, nell'Aula Magna del Palazzo del Rettorato, sotto gli affreschi monumentali di Mario Sironi.

E se le si chiede cosa consiglia agli studenti, replica in modo franco e lucido: "Studiare. Questa è una fase per loro in cui si prendono decisioni. E penso anche che per il loro futuro sia un momento in cui si debba avere la giusta ambizione come paese e continente. Vogliamo continuare a crescere? Allora dobbiamo sviluppare le nostre capacità di autonomia europea e mandare autonomamente navicelle nello spazio... Io sono andata due volte nello spazio - ricorda l'astronauta - una volta con un veicolo russo e l'altra con un veicolo americano, tra l'altro di azienda privata. La nostra collaborazione con la stazione spaziale internazionale è sicuramente di grande valore,  ma il contesto spaziale internazionale sta cambiando. Ci sono realtà private e pubbliche in grado di mandare astronauti nello spazio.

Americani, cinesi russi... i prossimi saranno gli indiani. La domanda che si pone è: l'Europa cosa vuole fare? Dov'è? E quindi come si pongono l'Italia e l'Europa al cospetto delle grandi potenze spaziali? C'è un rischio di fare dei passi indietro - continua la Cristoforetti - Rischiamo  di tornare ad essere solo clienti di servizi offerti da aziende non europee. Dobbiamo continuare a fare ricerca in contesti di peso e partecipare a questa economia astro terrestre che significa crescita della competitività. Se vogliamo esserci, e non limitarci ad essere semplici clienti dobbiamo investire in capacità e mestieri. A livello di qualità e attenzione pubblici con investimenti sull'industria. Questo perché quando questi giovani si laureeranno in settori ingegneristici potranno ambire a mestieri in settori tecnologici avanzati".

Mito per gli studenti, tanti giovani hanno partecipato alla cerimonia. Con la voglia di stringerle la mano e confrontarsi con l'italiana dei primati spaziali, prima europea nominata comandante della stazione spaziale internazionale, e oggi (con una famiglia e due figli e un quartier generale a Colonia) capitano pronto per i viaggi spaziali della prossima decade con l'obiettivo delle missioni sulla Luna.

Spiccano i ragazzi della Sapienza Space Team, guidati da Lorenzo Thomas Contessa team leader di 21 anni e Alina Docan  di 22 anni, tutti di ingegneria informatica, che le mostrano la sonda spaziale creataxe sperimentata in occasione della CanSat Competition in Virginia. E poi il team della Sapienza Sport. AstroSamantha, ascolta, fa domande, e alla fine si complimenta. Per tutti, un sano "in bocca al lupo". La prolusione della rettrice Polimeni dà il via alla cerimonia, non senza esprimere "cordoglio per le vittime del brutale attacco ad Israele" ecricordando che "lo spazio affonda in Sapienza radici profonde, basti solo citare le imprese del satellite San Marco". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA