Magari Marte, magari dopo averlo reso un tantino più ospitale creandogli un'atmosfera meno letale di quella attuale facendo esplodere qualche bomba atomica per scioglierne i poli ghiacciati liberando anidride carbonica. In pratica creare sul Pianeta Rosso quell'effetto serra che sulla Terra si sta cercando di avversare. Nuke Mars, allora, com'è scritto sulle simpatiche magliette che il visionario ceo di SpaceX e Tesla sta mostrando in questi giorni a colpi di tweet rilanciando una sua idea già illustrata in un talk show Usa nel 2015.
GLI SCIENZIATI
Siamo all'ennesima puntata della strategia di Musk di stupire per richiamare l'attenzione - soprattutto del mondo del business - sulle sue immaginate imprese fra le quali spicca una colonia di un milione di umani su Marte entro il 2035. Ora, i più ottimisti fra gli scienzati ritengono che sia nato in questi ultimi anni il primo uomo o la prima donna che metteranno piede su Marte. Ma quando poi si parla di sopravviverci a lungo, su quelle sabbie rosse, il discorso cambia e i tempi si dilatano indefinitamente. Musk sta facendo meraviglie con SpaceX, con i suoi razzi e le sue navicelle: la tappa lunare non è invece così lontana, e allora intanto meglio tenere di nuova alta l'attenzione nella fiorente space economy immaginando funghi nucleari su Marte.
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