Per evitare di contrarre un’infezione da Listeria - spiega Mauro Pistello, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’Università di Pisa - «è importante prestare attenzione alla conservazione degli alimenti».
Come si trasmette in genere?
«La Listeria è un batterio molto diffuso nell’ambiente e si trasmette ingerendo latticini e alimenti che non sono pastorizzati o ben conservati».
L’infezione può essere pericolosa?
La Listeria può causare infezioni localizzate a livello dell’apparato gastroenterico, ma in qualche caso può creare infezioni gravi, come la meningite, che ha caratteristiche simili a quella causata dal meningococco, ossia rigidità locale, febbre, confusione, perdita di conoscenza.
Quali sono i sintomi più diffusi?
«Inizialmente sembra una tossinfezione alimentare, con problemi a livello intestinale. In moltissimi casi si risolve spontaneamente, ma se la situazione perdura o cominciano a esserci segnali di interessamento a livello del sistema nervoso centrale, come per esempio fotofobia o confusione, bisogna subito andare al pronto soccorso».
Precauzioni da adottare?
«È importante scegliere alimenti che siano stati ben conservati. Nel caso dei latticini, se per esempio vediamo che la confezione è un po’ gonfia oppure se si cominciano a formare delle bolle all’interno del prodotto, è bene non consumarli. Nella maggior parte dei casi potrebbero esserci batteri più o meno innocui, però potrebbe anche trattarsi di Listeria».
Verificare la data di scadenza non basta?
«No. Se i cibi non sono ben conservati, oppure per esempio se ci sono segni di alterazione della confezione, se si sente un odore strano, anche se il prodotto non è ancora scaduto secondo la data di indicazione, è bene evitare di consumarli. Nel caso delle salsicce e soprattutto degli insaccati crudi, se non sono ben salati e soprattutto se sono freschi, potrebbero essere una sorgente di infezione».
Tutto dipende dalla conservazione?
«Bisogna prestare attenzione alla temperatura del frigo e poi alla modalità di conservazione corretta. Per esempio, molte persone lasciano latticini o formaggi in contenitori non chiusi e magari nel ripiano immediatamente sopra ripongono la verdura appena comprata. Purtroppo, se messo nelle giuste condizioni il batterio può proliferare, crescere e quindi creare danni nel momento in cui si ingerisce l’alimento contaminato. Per evitare dunque l’infezione, oltre alla sicurezza nella catena di produzione alimentare, poi è comunque necessaria una grande accortezza da parte dei consumatori».
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