La seconda dose del vaccino Covid può generare maggiore fastidio a seguito dell'iniezione. Può accadere in particolare ai giovani e il motivo risiede nel fatto che amplifica la lezione appresa dall'organismo con la prima, che ha insegnato a riconoscere il coronavirus come nemico. A spiegarlo in un'intervista al portale Healthday è Greg Poland, 65 anni, medico ed esperto di vaccini americano, direttore del gruppo di ricerca sui vaccini della Mayo Clinic e anche caporedattore della rivista Vaccine. Poland stesso ha peraltro avuto importanti effetti collaterali, svaniti nel giro di 5 ore, dopo la seconda dose del vaccino Moderna, con brividi, febbre, mal di testa, nausea, ronzio nelle orecchie e dolore al braccio.
«Non ho mai avuto una reazione del genere a un vaccino - spiega l'esperto - è ironico sia successo a me. Ma occorre sottolineare che questo non significa che qualcosa vada storto. È una reazione prevista al vaccino, e sarà diversa da persona a persona. È la prova di una risposta immunitaria davvero vigorosa, il che non significa che le persone che hanno una risposta inferiore non stiano sviluppando immunità». La seconda dose è necessaria per Poland perché fornisce un'amplificazione importante alla risposta immunitaria sollecitata dalla prima. «Dando una dose 'di addestramento' e poi amplificandola con la seconda - evidenzia - abbiamo sostanzialmente reclutato un esercito di soldati pronti e l'organismo è più preparato quando arriva l'invasione vera e propria».
Questa amplificazione non solo rende la risposta immunitaria più efficace, ma la aiuta anche a durare più a lungo.
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