Una Cenerentola contemporanea che, pur continuando a essere maltrattata da matrigna e sorelle, rompe con lo stereotipo disneyano per calarsi nel nostro presente e, spogliata della magia fiabesca e di tradizione, ne acquista una tutta sua modellata su musiche e visioni attinte dall’immaginario pop, tra cui suggestioni da TicTok e Instagram. Questa Cenerentola non perde la scarpetta, ma ha in dono quella del suo strambo innamorato, a cui si lega per sempre senza sposalo, per una rilettura come personaggio femminile decisamente moderno attraverso un divertente gioco teatrale dichiarato, con tecnici e camerini a vista, dove lo spazio del pubblico e lo spazio della rappresentazione coincidono alla ricerca di un intrattenimento partecipato.
In scena ritroviamo una giovane ragazza che, nel pieno della sua adolescenza, dovrà fare i conti con la crescita e con il passaggio alla vita adulta, un percorso di transizione in cui confrontarsi con la perdita e il superamento del lutto della propria madre, ma sarà anche un’occasione per esplorare il suo corpo e le sue emozioni, imparando a gestire i rapporti con le persone che fanno parte della sua vita e la complessa sfera della genitorialità.
Cenerentola è ossessionata dal ricordo di sua madre, si sforza di pensare a lei in ogni momento e si punisce quando se ne dimentica. È convinta di meritare tutti i maltrattamenti della matrigna e delle sorelle. Non parla con nessuno, porta sulle sue spalle il peso della gestione della casa e la sua unica distrazione è una voce, quella della Fata, che le parla attraverso gli elettrodomestici aiutandola a capire che crescere non è per forza un processo doloroso.
Le sorellastre sono ossessionate dalle mode e dai selfie e la matrigna dal corpo e dalla giovinezza.
«Tutto questo per sottolineare come al di là della fiaba ci sia una realtà che riconosciamo come contemporanea, senza trucchi o mistificazioni – commenta il regista Fabio Cherstich – La domanda che sta alla base di questa Cenerentola Remix è: come può il teatro raggiungere un pubblico nuovo, eterogeneo e non elitario, ed essere percepito non più come evento inaccessibile bensì come momento di condivisione culturale e forma di intrattenimento intelligente? La risposta è un titolo noto al grande pubblico: Cenerentola. Una favola popolare che diventa motivo di curiosità per i più piccoli e, grazie alla celebre edizione musicale composta da Rossini, un incentivo per la curiosità dei più grandi. Questa nuova versione di Cenerentola con un cast di attori e attrici giovani e pieni di energia vuole essere uno spettacolo speciale creato appositamente per il divertimento dell’occhio e dell’orecchio».