Traffico di elicotteri
e Canadair sul cielo di Ostia
Patrizia Prestipino

Avremmo preferito un’altra moda, magari una di quelle stupide e ingenue, da criticare sui social con una buona dose di snobismo. Il balletto di gruppo sulla spiaggia di Fregene con il tormentone dell’estate o le infradito indossate anche nel ristorante di prestigio in centro a Roma. Invece no, invece ciò che ricorderemo di questa estate 2017 sono le dirette Facebook dai luoghi degli incendi. C’è la professoressa del liceo che dalla spiaggia di Ostia mostra il fumo nero che sale dalla vicina pineta di Castel Fusano ferita; l’automobilista che riprende il rogo a Settebagni; il funzionario pubblico che mentre va al lavoro filma il fumo che si vede dalla Colombo e il traffico impazzito; la pensionata che dal terrazzo inquadra l’ennesimo rogo di uno sfasciacarrozze vicino ai palazzi; anche l’ex sindaco (Gianni Alemanno) che continua a vivere il territorio e una sera prende la macchina, va in un campo rom e inquadra in diretta uno dei tanti roghi tossici che bruciano i rifiuti e funestano la periferia della Capitale.

Se le dirette Facebook, in genere, sono una combinazione di narcisismo (ci siamo caduti tutti), futilità, inutilità e goliardia, una volta tanto questa catena di immagini e informazioni sugli incendi, riprese e rilanciate con lo smartphone, sono utili perché fanno correre in modo rapido gli aggiornamenti sulle emergenze in corso. Sono soprattutto una forma di espressione di rabbia e sgomento per come il fuoco sta avvelenando e distruggendo questa estate romana.

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