Tornano a gettare le reti le flotte laziali dopo il fermo. Giallo per tre pescherecci di Fiumicino fermi in porto

La banchina di Fiumicino
di Umberto Serenelli
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Martedì 13 Ottobre 2020, 20:10

È terminato il fermo biologico e domani le flotte pescherecce dei Compartimenti marittimi di Gaeta, Roma e Civitavecchia torneranno in mare. A gettare le reti a strascico 85 motopesca che sono rimaste ormeggiate nei porti di Gaeta, Formia e Terracina (20 unità), Fiumicino e Anzio (53) e Civitavecchia (12) per 30 giorni. A Fiumicino però è giallo perché 3 pescherecci costretti a restare nel porto-canale in quanto bloccati a monte del ponte “2 giugno”. L’attraversamento mobile è infatti soggetto a manutenzione e le operazioni di sollevamento saranno possibili solo a partire dal prossimo week end, giorni in cui i natanti sono però obbligati a restare in porto. Questo ha scatenato le ire della pesca e della classe politica con in testa i gruppi di centrodestra.

PROTESTA DEI LUPI DI MARE

«Di fatto i dilettanti dell’amministrazione comunale ci hanno “sequestrato” tre pescherecci a monte del ponte “2 giugno” – commenta Gennaro Del Prete, presidente della cooperativa Pesca Romana – che resteranno bloccati per un’altra settimana come se non fossero sufficienti i danni economici provocati alle aziende di pesca dalle restrizioni per l’emergenza Covid e fermo». Il riferimento dei pescatori è all’ordinanza sindacale n° 64 dello scorso 6 ottobre con cui il Comune  annunciava la sospensione delle manovre di sollevamento del “2 giugno”, dal 05/10/2020 al 16/10/2020, al fine di eseguire i lavori di manutenzione programmati, a esclusione del sabato 10 ottobre e della domenica 11, in cui prevista l’apertura del ponte per il transito fluviale. Qualche giorno dopo “l’impresa esecutrice segnalava che il sollevamento dei contrappesi del ponte si era rivelato più lento del previsto e pertanto riteneva necessario bloccare le operazioni di alzata e di conseguenza quelle previste nei giorni 10 e 11 ottobre”.

Di fatto le 3 unità navali adibite alla pesca a strascico, che erano state costrette a ormeggiare a monte dell’attraversamento per effettuare lavori con fiamme libere nella cosiddetta “zona sterile”, non avrebbero potuto lasciare l’attracco nel rispetto della nuova ordinanza sindacale, la n° 65 dello scorso 9 ottobre.

LE ACCUSE DEL CENTRODESTRA

Alza la voce anche il centrodestra accusando di leggerezza il governo locale. «La doppia ordinanza sindacale sulle chiusure del ponte 2 giugno rischia di mettere in crisi il settore pesca – si legge in una nota dei capigruppo -. Questo è un abuso che mette ancora più in crisi la fragile economia del settore già fortemente provata. Questa amministrazione dovrebbe stare a fianco dei cittadini invece, con arroganza, continua a emettere editti contro il buonsenso. Inoltre, non si spiega perché un ponte, che ha richiesto anni e investimenti notevoli per essere completato, continui a necessitare di interventi urgenti per funzionare regolarmente». Intanto, i lupi di mare garantiscono per domani pomeriggio una grossa quantità di pescato che finirà sui mercati locali e romani. «Con molta probabilità i 25 pescherecci di Fiumicino porteranno a terra oltre 100 quintali del classico prodotto del mare Tirreno – garantisce Del Prete – questo imporrà ai banchi prezzi molto bassi».

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