Roma, Regione, voto in aula sui rifiuti, prove di alleanza tra Pd-M5S

Roma, Regione, voto in aula sui rifiuti, prove di alleanza tra Pd-M5S
di Mauro Evangelisti
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Domenica 15 Settembre 2019, 23:50
«Proposta di legge regionale n. 113 sul compostaggio aerobico di rifiuti organici». Punta a promuovere «azioni volte al trattamento e alla valorizzazione locale dei rifiuti organici». È all’ordine del giorno del consiglio regionale di domani e potrebbe passare alla storia come la legge sul cui voto si è saldata l’alleanza tra Pd e M5S anche nel Lazio. Il primo firmatario è un consigliere regionale grillino, Marco Cacciatore, che fa parte di quell’ala del movimento che ha sostenuto il dialogo con i dem a livello nazionale. Altri firmatari sono esponenti M5S, mentre è dato per scontato il voto favorevole del Partito democratico. Dal M5S invitano a smorzare gli entusiasmi, ricordano che già in passato, perfino nella scorsa legislatura, quando su determinati provvedimenti c’era condivisione, i grillini hanno votato insieme alla maggioranza. È successo, ad esempio, anche per la legge sui vitalizi. Tutto vero, ma è evidente che in questo caso, a pochi giorni dalla nascita del governo rosso-giallo e dal discorso con cui Nicola Zingaretti ha auspicato che il dialogo possa essere esportato anche nelle regioni, tutto ha un differente significato.

Da domani, sottotraccia anche senza incontri ufficiali, inizierà una trattativa che vede protagonista da una parte il dem vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, dall’altra i trattativisti del Movimento, come Roberta Lombardi e Devid Porrello. Il disegno di Zingaretti - nominare due tecnici di area grillina al posto degli ex assessore Gian Paolo Manzella e Lorenza Bonaccorsi nominati sottosegretari nel Conte bis - non piace a tutti nel Movimento. «Se dobbiamo farlo - dice qualcuno dalle parti del M5S - andiamo fino in fondo e impegniamoci direttamente, con consiglieri che vanno a fare l’assessore. E poi: perché dovrebbero essere per forza solo 2?». Se la trattativa dovesse andare a buon fine e se gli assessori a 5 Stelle saranno scelti dall’interno del gruppo, appare scontato che ad esempio la Lombardi possa essere coinvolta. In alternativa, c’è l’ipotesi di cedere ai grillini la presidenza del consiglio regionale. Tutto è prematuro.
 
Anzi, c’è chi fa una previsione di tempi medio-lunghi con gli assessorati destinati a restare senza titolare per un po’ di tempo: il dialogo Pd-M5S è a vasto raggio, riguarda anche regioni come Umbria ed Emilia-Romagna che presto andranno al voto. Solo quando sarà chiaro il quadro, allora si potrà chiudere l’accordo anche nel Lazio. Il confronto deve entrare ancora nel vivo e dal centrodestra hanno provato a fare lo sgambetto chiedendo per oggi di inserire all’ordine del giorno, prima della legge sul compostaggio, il dibattito su un tema molto vago: «situazione politica». Ma se tra Pd e Movimento 5 Stelle molte cose si stanno muovendo, non è che sull’altro fronte regni una stabilità invidiabile. Le elezioni ci sono state poco più di un anno fa ma nei gruppi di centrodestra c’è stato un viavai frenetico. E si continua a ballare. Flashback: Giuseppe Cangemi è andato nel misto e ha lasciato il gruppo di Forza Italia (ma non il partito); Enrico Cavallari è stato eletto nella Lega e oggi è nel misto, con l’Udc. Entrambi hanno aderito al patto d’aula che su singoli temi significa garantire i numeri a Zingaretti. Ora da Forza Italia se ne stanno andando Palozzi, Ciacciarelli e Aurigemma. Dove vanno? Per i primi due si parla di Cambiamo, il nuovo partito del governatore della Liguria Toti, per Aurigemma potrebbero esserci altri lidi, sempre nel centrodestra. Questo fa sì che Ciacciarelli e Palozzi non avranno il numero minimo di consiglieri per formare il gruppo di Cambiamo e tutti, Aurigemma compreso, temporaneamente dovranno confluire nel gruppo misto. Da cui Cangemi potrebbe andarsene, per incompatibilità con Aurigemma, per tornare a Forza Italia con i superstiti Simeone e Cartaginese. Ecco, il dibattito sulla situazione politica di domani mattina in consiglio regionale sarà parecchio articolato nel tentativo di descrivere sia la maggioranza sia la minoranza.
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