Da domani, sottotraccia anche senza incontri ufficiali, inizierà una trattativa che vede protagonista da una parte il dem vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, dall’altra i trattativisti del Movimento, come Roberta Lombardi e Devid Porrello. Il disegno di Zingaretti - nominare due tecnici di area grillina al posto degli ex assessore Gian Paolo Manzella e Lorenza Bonaccorsi nominati sottosegretari nel Conte bis - non piace a tutti nel Movimento. «Se dobbiamo farlo - dice qualcuno dalle parti del M5S - andiamo fino in fondo e impegniamoci direttamente, con consiglieri che vanno a fare l’assessore. E poi: perché dovrebbero essere per forza solo 2?». Se la trattativa dovesse andare a buon fine e se gli assessori a 5 Stelle saranno scelti dall’interno del gruppo, appare scontato che ad esempio la Lombardi possa essere coinvolta. In alternativa, c’è l’ipotesi di cedere ai grillini la presidenza del consiglio regionale. Tutto è prematuro.
Anzi, c’è chi fa una previsione di tempi medio-lunghi con gli assessorati destinati a restare senza titolare per un po’ di tempo: il dialogo Pd-M5S è a vasto raggio, riguarda anche regioni come Umbria ed Emilia-Romagna che presto andranno al voto. Solo quando sarà chiaro il quadro, allora si potrà chiudere l’accordo anche nel Lazio. Il confronto deve entrare ancora nel vivo e dal centrodestra hanno provato a fare lo sgambetto chiedendo per oggi di inserire all’ordine del giorno, prima della legge sul compostaggio, il dibattito su un tema molto vago: «situazione politica». Ma se tra Pd e Movimento 5 Stelle molte cose si stanno muovendo, non è che sull’altro fronte regni una stabilità invidiabile. Le elezioni ci sono state poco più di un anno fa ma nei gruppi di centrodestra c’è stato un viavai frenetico. E si continua a ballare. Flashback: Giuseppe Cangemi è andato nel misto e ha lasciato il gruppo di Forza Italia (ma non il partito); Enrico Cavallari è stato eletto nella Lega e oggi è nel misto, con l’Udc. Entrambi hanno aderito al patto d’aula che su singoli temi significa garantire i numeri a Zingaretti. Ora da Forza Italia se ne stanno andando Palozzi, Ciacciarelli e Aurigemma. Dove vanno? Per i primi due si parla di Cambiamo, il nuovo partito del governatore della Liguria Toti, per Aurigemma potrebbero esserci altri lidi, sempre nel centrodestra. Questo fa sì che Ciacciarelli e Palozzi non avranno il numero minimo di consiglieri per formare il gruppo di Cambiamo e tutti, Aurigemma compreso, temporaneamente dovranno confluire nel gruppo misto. Da cui Cangemi potrebbe andarsene, per incompatibilità con Aurigemma, per tornare a Forza Italia con i superstiti Simeone e Cartaginese. Ecco, il dibattito sulla situazione politica di domani mattina in consiglio regionale sarà parecchio articolato nel tentativo di descrivere sia la maggioranza sia la minoranza.
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